Per parlare delle mosse biancocelesti è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio Paolo Beruatto. Queste le parole dell’ex biancoceleste:
“Due anni fa al corso di aggiornamento per allenatori nel centro tecnico di Coverciano durante la consegna della panchina d’oro ho incontrato Bielsa. Era in veste di relatore e tenne una lezione nella quale presentò la sua idea di calcio. Gli allenatori secondo la sua opinione si dividono in due categorie: quelli a cui piace difendersi in poco spazio e attaccare in spazi larghi e quelli che preferiscono l’opposto. Questo perchè ci sono tecnici che vogliono essere padroni del gioco e altri che giocano di rimessa. Bielsa è tra quelli che preferiscono imporre il gioco. Ricordo che ci fu una simpatica discussione sull’impostazione del centrocampo, lui parlava del bisogno di avere tre diversi tipi di giocatori: uno che sappia giostrare davanti la difesa, il numero 10 di fantasia, e il classico numero 8. La difficoltà maggiore per lui era quella di trovare proprio quest’ultimo, quel calciatore in grado di fare le due fasi di gioco. Nella Lazio questa figura già c’è ed è Marco Parolo. Il tecnico è uno studioso, farebbe bene al nostro calcio. È un innovatore, sarebbe interessante vedere un allenatore con queste idee nel nostro campionato, sarebbe un arricchimento per tutto il movimento calcistico italiano. Avere una guida così innovativa in panchina è importante per un atleta, arricchisce il suo bagaglio tecnico. Tanto più lo è per i giovani, sia sotto l’aspetto tecnico che tattico. Infatti Bielsa con i giovani è sempre riuscito a ottenere grandi risultati. Il Parolo visto in azzurro è stato più volte pericoloso, ha anche sfiorato il gol. La Nazionale di Conte però tende a saltare il centrocampo, giocando con palla in profondità, quindi il gioco passa meno attraverso il fraseggio e i centrocampisti sono i più sacrificati”.