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a caserma romana rinvenuta presso la futura fermata Amba Aradam della Metro C e risalente al II secolo dopo Cristo non sarà un ostacolo al proseguimento della costruzione della Metro (già gravata da ritardi e costi cresciuti a dismisura), ma sarà un vero e proprio valore aggiunto dato che sorgerà in questo sito la prima stazione archeologica di questa linea.
A dirsi certo di ciò è il soprintendente per i beni archeologici di Roma, Francesco Prosperetti, dopo un sopralluogo effettuato tra le mura e gli affreschi dell’edificio, costruito probabilmente durante l’impero di Adriano. Un’area di 1.753 mq, trentanove sale attraversate da un corridoio, molte delle quali con mosaici pavimentali e affreschi. Un’opera molto vasta, interrata per consentire la costruzione delle mura Aureliane, come spiegato dalla responsabile degli scavi Rossella Rea.
Le indagini archeologiche risalgono al novembre 2015, i lavori in zona Amba Aradam erano ripresi a marzo 2016. Per il soprintendente Prosperetti l’ipotesi più plausibile per la trasformazione della fermata in stazione archeologica è quella di restaurare i mosaici e gli affreschi per poi spostarli temporaneamente, e di sezionare le mura e traslocarle, per poter consentire in tal modo il proseguimento dei lavori. Una volta terminati i lavori per la Metro la caserma tornerà al suo reale sito. Secondo Andrea Sciotti, responsabile del procedimento linea C di Roma Metropolitane, i tempi previsti per la realizzazione della tratta T3 dovrebbero consentire la realizzazione del progetto, a patto che quest’ultimo sia «flessibile», in modo da non creare ostacoli da parte della soprintendenza. Per Sciotti i tempi potrebbero essere rispettati ma i costi per la realizzazione aumenteranno notevolmente.
Tutto bello, tutto giusto e degno di una grande Capitale quale Roma, ma nel frattempo per vedere realizzata la Metro C, pensata per il Giubileo del 2000 – e che sulla carta doveva essere consegnata ai romani già tre anni fa – ci sarà ancora molto da attendere.