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Proposta Laziochannel – Sì al sorteggio integrale per decidere gli arbitri



Una proposta per smorzare le polemiche arbitrali

In questi giorni si parla molto del Leicester di Claudio Ranieri ma anche l’Italia ebbe la sua cenerentola. Fu il Verona di Osvaldo Bagnoli che nella stagione 1984-1985, conquistò il tricolore grazie a un insieme di fattori che resero leggendaria la formazione veneta.

L’anno del “mezzo” sorteggio integrale

Era il 1984-85, quando si varò una riforma destinata a divenire un “unicum” nella storia del nostro calcio. Il sorteggio integrale, appunto. Che partorì esiti clamorosi: l’unico scudetto nella storia del Verona e il secondo posto del Torino (miglior risultato dal 1976-77 ad oggi) con la Juve e la Roma che l’anno prima arrivarono prima e seconda, mentre nell’anno dello scudetto gialloblu, si posizionarono rispettivamente al sesto e al settimo posto, per poi tornare in vetta l’anno seguente allo scudetto vinto dal Verona. Nel campionato 1985-86, quando il sorteggio venne immediatamente abbandonato, il Campionato finì così: Juventus, Roma, Napoli, Torino, Fiorentina, Inter, Milan e così via fino al decimo posto del Verona, che l’anno prima aveva festeggiato lo scudetto. Un po’ strano no??? :(

Per onor del vero però non fu proprio un sorteggio integrale in quanto tale, nel senso che anche nel 1984 esisteva un designatore (Alessandro D’Agostini) che decideva le fasce (di difficoltà delle partite e qualità degli arbitri) all’interno delle quali effettuare l’estrazione del direttore di gara. Inizialmente si divideva il programma del turno di Serie A in tre gruppi, poi si passò a sei. La cosa figa fu che all’interno di quelle fasce, però, ogni arbitro aveva le stesse probabilità di essere designato. Il sistema del sorteggio fu reintrodotto in modo simile nella stagione 1998-99, dopo le vibranti proteste del patron dell’Inter Moratti in seguito alle polemiche scaturite per il rigore negato a Ronaldo l’anno prima nella partita Juventus-Inter. Quell’anno vinse il Milan di Zaccheroni, autore di una rimonta storica sulla Lazio che finì seconda staccata di un solo punto, poi a seguire Fiorentina (terza), Parma, Roma e Udinese. Juventus e Inter, che l’anno prima avevano duellato per il titolo chiudevano rispettivamente a quota 74 e 69 punti, finendo settima e ottava con 54 e 46 punti. Tutto molto strano, non trovate?

Anche Lotito favorevole!

All’indomani della sconfitta contro il Genoa – quella dello scorso anno, dove anche Pioli non usò mezze misure per definire indecente la direzione dell’arbitro Gervasoni – Lotito sollecitò il presidente Tavecchio per ragionare nuovamente sul sorteggio integrale pubblico, anche se c’è da ragionare sul fatto che in questo modo un neofita potrebbe andare ad arbitrare il match che decide lo scudetto o uno scontro che valga la salvezza. D’altro canto però gli arbitri più anziani ed esperti sono anche quelli più esposti alle polemiche e ai rapporti di gioco-forza con le società più influenti del nostro campionato. La famosa sudditanza psicologica col sorteggio integrale verrebbe meno e un arbitro avrebbe sicuramente molta meno pressione nell’arbitrare una Big del nostro campionato, più serenità e meno condizionamenti nel percorso della propria carriera professionale.

Bisognerà lavorare anche per rendere indipendente l’Aia dalla Lega Calcio in modo che gli arbitri possano svolgere serenamente il proprio lavoro. Altro aspetto su cui riflettere per il bene di tutto il sistema calcistico italiano è quello si soffermarsi un attimo a capire come mai, sempre e comunque, soltanto le società più ricche si oppongono in blocco a questo modo di sorteggio.

Cordiali saluti. Laziochannel

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