Si è svolta questa mattina alle 10.30 presso il Circolo Canottieri Aniene l’edizione numero 28 del premio ‘Ussiroma‘, dedicato ad atleti, dirigenti e giornalisti del mondo dello sport. Presenti all’evento il tecnico della Lazio Simone Inzaghi, arrivato in compagnia del Responsabile della Comunicazione De Martino, e l’ex difensore della Roma Federico Balzaretti, oltre al presidente del Coni Malagò, al dirigente Figc Michele Uva e a Carlo Mornati, capo della delegazione italiana alle prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro. A tutti sono stati assegnati riconoscimenti per meriti sportivi o alla carriera.
Tra i primi ad arrivare anche Dino Zoff, che, ai microfoni dei giornalisti presenti, ha commentato ironicamente il premio ricevuto: “È un piacere, anche se il premio è arrivato dopo anni. A Inzaghi sono bastate sette partite per riceverlo, di me invece si sono ricordati 20 anni dopo, forse perché lui è romano e io no. A parte gli scherzi, come allenatore della Lazio Inzaghi ha fatto bene, se merita o meno di essere confermato lo deciderà Lotito. La squadra più forte che ho allenato è stata la Lazio di Eriksson, quella in cui ho giocato l’ultima Juventus, che contava sette nazionali italiani e Platini“.
Al momento di ritirare il premio, l’ex allenatore ha poi aggiunto: “Ringrazio chi mi è stato vicino, ora va tutto bene e cerco di fare sport come prima. Quando poi non ce la farò più, mi darò al golf, anche se non sono molto bravo. Forse questo premio è arrivato in ritardo, ma non voglio fare polemiche. L’Italia? La vedo bene, ma non benissimo. Abbiamo qualche problema di rosa. Conte ha fatto un buon lavoro, ma per vincere ce ne vuole. Per fortuna partiamo umili, perché le volte che siamo partiti in pompa magna abbiamo preso sempre batoste“.