A quanto pubblicato dalla rivista scientifica “Nature” sono stati scoperti in orbita ad una stella nana ultra-fredda, chiamata “Trappist-1” e situata a 39 anni luce di distanza, tre esopianeti simili alla Terra “potenzialmente abitabili”. I pianeti scoperti offrono per la prima volta la possibilità di “trovare delle tracce chimiche della vita al di fuori del nostro sistema solare“. A individuare i tre pianeti è stato il telescopio a infrarossi “Trappist”, specializzato nella “caccia” alle stelle nane troppo piccole e fredde per poter essere osservate con l’astronomia ottica.
I dati rilevati hanno confermato che si tratta di esopianeti di massa compresa fra la metà e il doppio di quella terrestre. Questa scoperta conferma l’ipotesi che in orbita intorno alle stelle nane fredde esistono pianeti potenzialmente abitabili. Finora questa era considerata solo una possibilità teorica, ma ora si apre la strada all’esplorazione di un campo fino ad adesso quasi inesplorato. Ora, visto che questo genere di stelle è piuttosto comune, il numero dei potenziali candidati a ospitare la vita fuori dal sistema solare aumenta a dismisura. Come confermato dallo studio condotto dall’Università di Liegi la distanza tra la Terra e i pianeti, relativamente vicini, permetterà “entro i prossimi decenni” di analizzare con dettaglio l’atmosfera degli esopianeti e stabilire se vi siano tracce chimiche dovute agli effetti dell’esistenza di vita. Per quanto ne sappiamo un pianeta per poter essere in grado di ospitare la vita deve trovarsi in una particolare zona del proprio sistema solare, ovvero ne troppo vicino alla sua stella per evitare un’irradiazione eccessiva ne troppo lontano perché possa esistere dell’H2O allo stato liquido.