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n attesa dell’ultima gara di campionato contro la Fiorentina, il nome che tiene banco oggi in casa Lazio è quello del tecnico sampaoli, nome nuovo della dirigenza biancoceleste. Jorge Luis Sampaoli Moya questo il nome completo del tecnico argentino è nato il 13 marzo del 1960 ed è alto appena 1,66 cm ma come dice il proverbio “Nella botte piccola c’è il vino buono”, almeno questa è la speranza :)
Nato a Casilda, nella provincia di Sante Fe, si ritirò dal calcio giocato appena 19enne per essersi fratturato la tibia. Uomo abbastanza colto, prima di intraprendere la carriera da mister, ha lavorato in banca e poi addirittura come giudice di pace. Il modulo che attua è il 3-3-1-3 che non è un prefisso internazionale, ma un modulo che ci lascia molto perplessi, anche in virtù dell’altissimo livello tattico presente nel nostro paese.
ALLENATORE GIRAMONDO
Allenatore molto esperto, inizia la carriera di allenatore agli inizi degli anni ’90, dapprima allenando squadrette di seconda divisione argentina, poi nel 2002 si trasferisce in Perù allenando per solo otto gare la società Juan Aurich, prima volta da allenatore di una compagine della prima serie peruviana. Poi, dal 2002 al 2012 cambia ben sei squadre e nel 2007, si trasferisce in Cile assumendo la guida della O’Higgins club fondato nel 1955 e che deve il suo nome a Bernardo O’Higgins, eroe nazionale dell’indipendenza cilena. Il 15 dicembre 2010 venne assunto dall’Universidad de Chile, vincendo il campionato di Apertura 2011. Con 9 vittorie consecutive stabilì, nel settembre 2011, il primato cileno per il maggior numero di successi ottenuti all’inizio di un campionato (dalla prima alla nona giornata). Il tecnico continuò a vincere anche la Copa Sudamericana 2011, primo titolo continentale dell’Universidad de Chile e prima società cilena nella storia a vincere tale competizione. Non pago si aggiudicò anche il titolo nazionale di Clausura. Dopo essersi tolto qualche importante soddisfazione, nel 2011 Sampaoli arriva secondo nel premio allenatore sudamericano dell’anno.
La consacrazione massima arriva però nel 2012, quando la Federazione Calcistica Cilena lo nomina CT della nazionale e dopo appena tre anni riesce addirittura a conquistare la Copa America battendo 4-1 dopo i calci di rigore la nazionale Argentina, non certo l’ultima arrivata. Questo gennaio dopo quattro anni più che positivi, il piccoletto ma navigato tecnico argentino, lascia la panchina del Cile perché vuole provare a conquistare anche il continente europeo.
Quale club?
Stamattina l’arrivo a Fiumicino accompagnato dal suo manager per parlare non solo con gli uomini di Lotito. Infatti – secondo informazioni arrivate alla nostra redazione – oltre alla Lazio il tecnico argentino farà tappa anche in Spagna per relazionarsi con i dirigenti del Valencia e dell’Espanyol. Tare e Lotito dopo aver acquistato Petkovic, potrebbero di nuovo stupirci, tirando fuori dal cilindro un tecnico fuori dal solito giro. Ora però dovremo capire se stupire, sia sinonimo di vittoria. Solo questo è importante: Vincere.