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OMA – Lazio Fiorentina è stata la sfida tra due grandi decadute del nostro calcio. Dai vertici del calcio italiano rispettivamente con le presidenze di Cragnotti e Cecchi Gori, alla lotta per la metà della classifica. Ai viola è andata leggermente meglio con la qualificazione all’Europa League, mentre i biancocelesti hanno visto sfumare pian piano tutti gli obiettivi stagionali: dalla supercoppa italiana, alla Champions League, finendo con la qualificazione all’Europa. Il campionato della Lazio si è chiuso stasera, così come l’avventura in biancoceleste di Klose che lascia la Capitale con 62 reti siglate in 5 stagioni. All’Olimpico finisce 2 a 4, con Vecino grande mattatore di serata. Unica nota positiva la rete di Klose, che fa il suo ultimo regalo al popolo biancoceleste.
LULIC DA CINETECA – La Lazio parte a razzo e al secondo minuto Lulic illumina l’Olimpico con un gol da antologia: stop di petto e destro all’incrocio dei pali. Una rete splendida che scatena i cori dei supporters biancocelesti e l’abbraccio dei compagni. La partita si addormenta e per un quarto d’ora la Fiorentina si rende leggermente pericolosa solo su palle inattive. Al 20′ grande chance per Zarate che si inserisce bene in area ma il suo mancino è sbilenco e finisce a lato. Grande rammarico per l’argentino che spreca una buona occasione da rete. La Lazio appare troppo rilassata e gli ospiti crescono di minuto in minuto: provvidenziale al 25′ l’intervento in tackle di Bisevac su cross di Bernardeschi. Il serbo rischia l’autogol ma è fortunato e salva la Lazio da un gol quasi certo. Brividi per la Fiorentina quando Candreva in area sbaglia l’appoggio per Klose e per poco il passaggio non si trasforma in un gollonzo, ma sfortunatamente la palla lambisce il palo e termina a lato.
QUARTO D’ORA DI ORDINARIA FOLLIA – Alla mezzora la Fiorentina trova il pareggio con Vecino che si ritrova la palla tra i piedi dopo una carambola in area e col destro trafigge Marchetti. Un pareggio tutto sommato meritato dato che i padroni di casa si sono addormentati dopo la rete di Lulic. Un minuto dopo Zarate impensierisce Marchetti che deve distendersi per deviare la palla in calcio d’angolo. Gol rimandato al 40′ quando Tello supera in velocità Konko e serve al centro Bernardeschi, il suo tiro è centrale ma Marchetti si dimostra poco reattivo lasciandosi passare il pallone sotto la mano sinistra. Sorpasso viola e tutto da rifare per i capitolini. Vantaggio che rischia di aumentare quando un pasticcio difensivo permette a Zarate di trovarsi a tu per tu con marchetti, ma il pallonetto dell’argentino sorvola la traversa. Il gol, però, è nell’aria e arriva al 45′ quando una palla persa goffamente in mediana da Parolo permette una rapida ripartenza viola che scaturisce nella rete di Tello. Si chiude così il primo tempo, con una Lazio completamente assente e in balia della Fiorentina. Ancora una volta emergono i problemi difensivi. Al duplice fischio una bordata di fischi assale l’11 di Inzaghi.
ENCEFALOGRAMMA PIATTO – La Fiorentina ricomincia il secondo tempo come aveva terminato il primo: bella triangolazione Zarate Badelj con quest’ultimo che da posizione centrale calcia a lato. Gli ospiti spingono sull’acceleratore in cerca del poker: Bernardeschi prende palla dalla trequarti e viene lasciato libero di avanzare fino al limite dell’area, ma fortunatamente il suo sinistro termina in curva. Encefalogramma piatto per la squadra romana incapace di riuscire a costruire le azioni più banali. Ci prova Keita al 63′ a scuotere la squadra con un destro che mette in mostra le qualità di Lezzerini. Anche Milinkovic (subentrato pochi minuti prima a Cataldi) impensierisce il portierino viola con un destro potente ma poco angolato. Al 70′ splendida azione corale dei toscani che con passaggi di prima riescono a scardinare la debole retroguardia biancoceleste e portano al gol Vecino che sigla la sua doppietta personale.
L’ULTIMO REGALO DI RE MIRO – Al 73′ Lulic viene steso in area da Rodriguez, l’arbitro non ha dubbi e indica il dischetto. Dagli undici metri ci va inizialmente Felipe Anderson ma tutto lo stadio incita a gran voce il nome di Klose. Il boato dell’Olimpico scioglie il freddo cuore del tedesco che si incarica della battuta e realizza la sua 63^ rete in biancoceleste. Il pubblico si infiamma e la Lazio cerca di accorciare ulteriormente le distanze: Keita prova la zampata su cross di Milinkovic-Savic, ma la palla termina a lato. I biancocelesti crescono e prima Keita, poi Milinkovic ci provano dalla distanza senza fortuna. All’85’ un’altra magia di Lulic che dopo aver dribblato con un tunnel un avversario, conclude in porta ma Lezzerini è reattivo e respinge col piede. Finisce 2 a 4, un risultato che riassume la stagione della Lazio. Difficile che a questo punto Inzaghi possa essere l’allenatore dei capitolini anche nella prossima stagione.