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LA CRONACA – Lazio-Inter 2-0: Keita ispira, Klose e Candreva eseguono

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n acuto d’orgoglio si chiedeva, e un acuto d’orgoglio è arrivato. Per l’Europa forse è troppo tardi, ma si può partire da un dato: all’Olimpico stavolta si è vista una bella partita di calcio. Giocata soprattutto dalla Lazio, trascinata dai suoi uomini migliori e cattiva e determinata su ogni pallone come mai si era visto nel corso di questa stagione. Un’Inter scialba e peraltro sostenuta nella fase chiave del match dal solito Banti, vecchia conoscenza laziale, dice addio al terzo posto e dovrà ora guardarsi dalla Fiorentina per la quarta piazza, pur con un rassicurante vantaggio di quattro punti a due giornate dalla fine del campionato.

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FORMAZIONI – Inzaghi recupera Bisevac al centro della difesa, che si muove al fianco del confermato Gentiletti. A centrocampo c’è Lulic con Onazi ormai punto fermo dell’ex tecnico della Primavera, mentre Biglia dopo gli acciacchi settimanali è al suo posto. In attacco torna Klose nel tridente già visto contro Palermo ed Empoli assieme a Keita e Candreva. Nell’Inter, assente Ljajic, ci sono Brozovic, Perisic e Jovetic a supportare Icardi in avanti. Kondogbia titolare a centrocampo, Miranda e Murillo sono i centrali di difesa con D’Ambrosio e Nagatomo sulle corsie esterne.

MIRO LA PIAZZA, MARCHETTI LA TIENE –  L’Inter parte aggressiva provando ad occupare la metà campo laziale. Ma al primo affondo, allo scoccare del 9′, la Lazio fa male. Klose appare da subito ispirato, una sua prima percussione non trova d’un soffio l’appoggio vincente in area. Quindi da una nuova avanzata del tedesco, nasce un perfetto passaggio filtrante di Lulic: Klose riceve di nuovo il pallone e, a tu per tu con Handanovic, delizioso “tocco sotto” e Lazio in vantaggio. La reazione dell’Inter viene ben soffocata dalla Lazio, ma i nerazzurri trovano il varco giusto al 27′: perfetto invito di Kondogbia in area per Icardi che scappa via a Gentiletti e conclude a botta sicura, ma Marchetti è strepitoso nel respingere.

PRIMO TEMPO A BUONI RITMI – Sul capovolgimento di fronte, una conclusione dalla lunghissima distanza di Candreva, apparentemente velleitaria, impegna severamente Handanovic. La Lazio attende e riparte con buona efficacia: al 31′ affondo di Keita sulla sinistra, la conclusione da posizione un po’ troppo defilata viene respinta con un buon riflesso dal numero uno interista. Al 37′ ci sarebbe anche il raddoppio, ma un fuorigioco millimetrico rende vano il gol di Candreva. Appena prima dell’intervallo però, grosso brivido per i biancazzurri: Kondogbia triangola con Perisic e irrompe in area per la conclusione, provvidenziale il salvataggio di Gentiletti.

PIU’ LINO CHE BANTI – Pronti via nel secondo tempo e la Lazio ha subito di che protestare: su un passaggio filtrante di Onazi al 5′ Miranda rimedia in scivoltata, ma aggiustandosi il pallone con un gomito galeotto, ci poteva stare la massima punizione. 2′ dopo su una spina di Medel in area, Keita va a terra ma rimedia addirittura il giallo per simulazione: le decisioni di Banti fanno infuriare l’Olimpico e Simone Inzaghi, che viene allontanato. Mancini incassa il regalo e inserisce Biabiany al posto di Medel, per provare a trovare maggior profondità in avanti. Il fischietto di Livorno sale letteralmente in cattedra fermando Konko lanciato a rete per un fallo dubbio e ammonendo Klose e Lulic per futili motivi.

KEITA-CANDREVA, CHE NUMERI – Al 25′ Jovetic non arriva d’un soffio, su azione da calcio d’angolo, sul pallone del pareggio, e Mancini lo sostituisce con Eder. Nella Lazio il primo cambio è l’ingresso di Mauri al posto di un Klose che si prende una autentica standing ovation dall’Olimpico. Alla mezz’ora un tentativo di Perisic su punizione trova i pugni di Marchetti. Al 34′ la Lazio riparte in velocità, Candreva appoggia per Lulic che scarica su Mauri, la cui conclusione finisce di poco a lato. I break biancazzurri aumentano e al 38′ arriva una nuova percussione in area di Keita: stavolta il fallo di Murillo (già ammonito e conseguentemente espulso) viene sanzionato da Banti. Candreva con una bomba sotto l’incrocio scaccia via i fantasmi di Genova e firma il 2-0. Degna chiusura di una bella partita, ed è un sollievo poterlo finalmente dire.

Fabio Belli

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