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INFERMERIA – Il medico sociale Bianchini: “Dette cose non vere su di noi, a fine stagione bisognerà chiarire”

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La stagione della Lazio dal punto di vista dei tanti infortuni subiti dalla squadra biancoceleste non è stata certo ottimale e in più di un’occasione le colpe di tale situazione sono state indirizzate verso lo staff medico laziale.

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Per fare chiarezza sulla situazione ai microfoni di Lazio Style Radio è intervenuto il medico sociale Roberto Bianchini: “Abbiamo letto diverse affermazioni che non corrispondono a verità per cui ci teniamo a chiarire alcuni argomenti. Prima di tutto voglio precisare che non possiamo più accettare che la nostra professionalità sia messa in rapporto al nostro compenso. Quanto percepiamo è una cosa personale che non deve essere di dominio pubblico per motivi di privacy e inoltre è frutto di rapporti che ogni medico ha con la società. È incredibile doverci sentir dire che siamo pagati a gettone o che un medico, non pagato o pagato meno di quanto dovrebbe essere, deve essere considerato un professionista di livello inferiore. Nel momento in cui ci siamo impegnati con la società abbiamo accettato quello che ci veniva offerto e una volta accettato abbiamo sempre lavorato al meglio perchè siamo dei professionisti e nessuno può dubitarne.

Per quanto riguarda i tanti infortuni bisognerebbe capire quello di cui si parla. Abbiamo avuto circa 50 problemi patologici, esattamente 57, ma di questi 26 sono state patologie muscolari e 31 patologie di tipo traumatico. Le problematiche muscolari rispetto alla stagione scorsa sono state leggermente superiori. Ma bisogna anche tener presente che l’anno scorso abbiamo disputato in tutto 45 partite mentre in questa stagione sono state 53. Con otto partite in più abbiamo avuto 26 problemi muscolari, contro i 22 dell’anno scorso.

Non dipende dalla bravura del medico recuperare in casi di distorsione al ginocchio, fratture del perone o infrazioni ad una tibia. Il dottore non può far altro che fare una giusta diagnosi e cercare una giusta terapia che possa nel minor tempo possibile, nell’interesse del giocatore e della società, recuperare il giocatore per farlo tornare a disposizione del tecnico al meglio delle sue possibilità. Subire un evento muscolare ha un suo significato che deve essere messo in correlazione con la persona che lo subisce, all’età, al tipo di muscolo infortunato, alla soglia del dolore e della sopportazione dell’atleta, alla capacità fisica e biologica di recupero che varia da persona a persona. Non basta dire che un’atleta ha subito una lesione muscolare di primo grado e che nel giro di 15 giorni il giocatore deve tornare in campo. In teoria è cosi ma in medicina tutto dipende dalle  variabili.

Abbiamo voluto precisare perchè non ci sembra una situazione peggiorata di tanto dall’anno scorso, senza tralasciare che alcuni eventi traumatici derivano dalle Nazionali. Tra questi giocatori ce ne sono alcuni partiti sani e tornati con problemi dovuti agli impegni esteri.

Questo discorso volevamo farlo alla fine dell’anno, ma sono state riportate tante cose sbagliate, ed a volta anche offensive. Bisogna capire che quando un professionista legge un pezzo sullo staff medico della Lazio può avere una visione distorta dalla realtà, ma spesso l’articolo viene letto da figli, genitori, fratelli e amici magari non medici e alla fine chi viene chiamato in causa ha voglia di chiarire le cose. Questo non significa che non bisogna migliorare determinate strutture e rapporti. Le cose perfette non esistono, si può sempre migliorare”.

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