Intervistato dal Corriere dello Sport, Hernan Crespo ha parlato della gara di stasera tra Real e Atletico Madrid. Crespo si è messo nei panni di Zidane: “Parto da una consapevolezza: i miei giocatori, negli uno-contro-uno, sono più forti degli avversari. Dunque devo metterli nelle condizioni ideali per affrontare i duelli individuali. Non vado di sicuro a pressare ‘alto’ l’Atletico, lascio che giochino con i difensori, li invito a venire avanti. E poi, quando ho lo spazio, attacco con le mie frecce. Se ho Cristiano Ronaldo, devo consentirgli di puntare i difensori avversari e di saltarli”.
Poi Crespo si mette nei panni di Simeone: “Se fossi il Cholo, farei quello che ho sempre fatto quando ho incontrato squadre più forti della mia: consegno a loro il pallone e aspetto. Se mi capita un’occasione, palla lunga per Griezmann e Torres. Qualcosa, prima o poi, succede. Il gioco di Simeone? Adesso lo chiamano ‘cholismo’, una volta era ‘catenaccio’. Io preferisco vedere squadre che interpretano il calcio in modo più propositivo, però il mio amico Cholo è stato bravissimo a creare un meccanismo perfetto. Lui ha convinto i giocatori che dovevano mettersi in secondo piano rispetto alla squadra. Il collettivo e non il singolo. Guardate che, presi uno per uno, quelli dell’Atletico non sono scarsi. Simeone pretende che loro mettano le qualità al servizio del gruppo. Solo in questo modo riesci a essere sempre stretto, compatto, grintoso”.
Crespo dice la sua anche su Zidane: “Zizou ha fatto cose semplici e la semplicità, quasi sempre, è la chiave giusta. Dato che i giocatori si trovavano male con Benitez, lui ha deciso di fare esattamente il contrario. Con i grandi campioni non c’è bisogno d’inventarsi cose stratosferiche, bisogna gestirli con intelligenza e con saggezza. Se Ronaldo vuole fare esercizi o terapie alle tre di notte, glieli devi lasciar fare: mi sono spiegato?”.
Infine l’ex bomber di Parma e Lazio si lascia andare a un pronostico: “Qui il discorso si fa complicato. Secondo me si va ai supplementari, perché vedo tanto equilibrio in campo. Il Real deve mantenere la calma, perché quelli dell’Atletico sono bravissimi a provocare, a spezzare il ritmo, a ‘non giocare’. E l’Atletico dovrà stare attento a non esagerare: qualcosa, per alzare la coppa, bisogna pur farlo. Se tifo per Simeone? E’ un amico, è argentino… E poi ha creato qualcosa, ha insegnato, ha preso dall’Italia la grande lezione di difensivismo e l’ha portata in Spagna. Va apprezzato per questo”.