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Aumenta il debito finanziario della Roma: rosso di 152 mln

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Sono lontani i tempi dei Paperoni del nostro calcio che costruivano squadroni a suon di milioni. Senza l’avvento di investitori stranieri, il nostro calcio negli ultimi anni si è visto costretto a un ridimensionamento sotto tutti i punti di vista. Dopo il fallimento del Parma, il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio ha istituito il fair play finanziario. In generale, in questa stagione tutte le squadre hanno pensato prima a vendere a ridurre il monte ingaggi e poi (eventualmente) a reinvestire. La Lazio ne è stato l’esempio più lampante abbassando il suo tetto ingaggi a 52 mln, ben 4 mln rispetto alla stagione precedente. Tuttavia, c’è un club che in barba alle regole, di anno in anno continua ad aumentare il suo debito. Parliamo della Roma. E’ vero, il ds Sabatini in questi anni è stato molto abile a sovrastimare i giocatori giallorossi vendendoli a peso d’oro (vedi i 31 mln incassati 3 anni fa per Marquinhos). Ma è pur vero che la dirigenza giallorossa ha sempre reinvestito parte di quei soldi, mentre l’altra parte non sono altro che gocce nell’oceano in una situazione finanziaria catastrofica. A conferma di ciò, qualche giorno fa sul sito ufficiale del club giallorsso è apparso il bilancio societario. Ecco uno stralcio:

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“Posizione finanziaria netta del Gruppo AS Roma (consolidata) La Posizione finanziaria netta consolidata al 31 marzo 2016, negativa per 152,1 milioni di euro, rispetto a 129,9 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2015, si compone di disponibilità liquide, per 21,3 milioni di euro (18,3 milioni di euro, al 30 giugno 2015), crediti finanziari, per 14,8 milioni di euro (28,4 milioni di euro, al 30 giugno 2015), e indebitamento, per 188,2 milioni di euro (176,6 milioni di euro, al 30 giugno 2015).
I crediti finanziari al 31 marzo 2015 sono pari complessivamente a 14,8 milioni di euro, di cui 11,7 milioni di euro a medio e lungo termine, e sono relativi in particolare (i) per 3,1 milioni di euro, a depositi cauzionali pagati come collateral per il rilascio di garanzie a favore della Lega Serie A, ed a valere sui saldi della campagna trasferimenti nazionale, da pagare nella stagione sportiva corrente; e per (ii) 11,7 milioni di euro, a riserve, costituite da depositi su conti correnti, relative al contratto di finanziamento sottoscritto con Unicredit e Goldman Sachs nel mese di febbraio 2015″.

Secondo il fair play finanziario istituito da Tavecchio dalla stagione 2018/19 tutte le società italiane che vorranno iscriversi al campionato di Serie A dovranno aver raggiunto il pareggio di bilancio. In caso contrario, se un club dovesse sforare il 50% della media del fatturato dell’ultimo triennio, oltre a non potersi iscrivere al campionato non potrà nemmeno operare sul mercato. Un divieto che arriverebbe dalla stessa Covisoc e che bloccherebbe ogni trattativa per le successive due sessioni di mercato, a decorrere dalla stagione 2019/2020. La media del fatturato parte dalla stagione appena conclusa (2015/2016). Una bella gatta da pelare per i giallorossi.

 

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