In occasione dell’apertura della “cantina dell’orrore” al Vinitaly di Verona, nello stand della Coldiretti, è stato presentato un dossier preparato sulla base dell’attività svolta dai carabinieri dei Nas nel 2015. Il dossier divulgato, dal titolo “Frodi in Italia e vinopirateria nel mondo nel 2015”, denuncia che in un solo anno sono più che raddoppiate le frodi di vini e alcolici. L’incremento delle frodi è stato addirittura del 150% del valore dei prodotti sequestrati in quanto risultati adulterati, contraffatti o falsificati. Una iniziativa indirizzata a denunciare nuovi e incredibili casi di contraffazioni e imitazioni dei nostri vini più prestigiosi. Presenti anche il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, e il presidente dell’Osservatorio Agromafie, Gian Carlo Caselli.
Come sottolineato dalla Coldiretti: “L’anno scorso sono stati sequestrati dai Nas vini e alcolici per un valore di 41 milioni, 117 le persone segnalate all’autorità giudiziaria e 261 all’autorità amministrativa. Oltre le varie frodi scoperte a livello nazionale vanno aggiunti gli inganni a danno del vino Made in Italy provocati dalla vinopirateria nei diversi continenti. Ultimamente sono stati scoperti dei falsi clamorosi: dal Bordolino con tanto di bandiera tricolore prodotto in Argentina, al Chianti Made in Usa, o ancora, il Barbera bianco acquistato in Romania. Per via di queste frodi complessivamente le produzioni di vero Made in Italy accusano perdite stimabili in oltre un miliardo di euro a livello mondiale”.
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opo aver conquistato il record di vendite a livello mondiale – esportate 237 milioni di bottiglie di Prosecco doc e 38 milioni di bottiglie Prosecco docg (Conegliano, Valdobbiadene, Asolo, Cartizze) – il vino che risulta essere il più taroccato è il Prosecco. L’esportazione del Prosecco originale riguarda per il 30% il Regno Unito, il 20% gli Stati Uniti e il 9% la Germania che risulta essere anche il Paese dove avvengono la maggior parte delle falsificazioni: il Consecco, il Kressecco, il Meer-secco, il Semisecco, ai quali si sono aggiunti anche il Whitesecco austriaco e il Prosecco russo.
Come informa la Coldiretti il falso vino “Made in Italy” trova terreno piuttosto fertile anche grazie alle opportunità di vendita attraverso la rete dove si può acquistare un finto vino ottenuto tramite polveri miracolose contenute in wine-kit – anch’essi esposti dalla Coldiretti – che permettono in pochi giorni di ottenere le etichette più prestigiose come Barolo, Chianti, Frascati, Gewurztraminer, Lambrusco, Montepulciano, Primitivo, Verdicchio o Valpolicella.