Theo Jansen è un artista olandese, ma la sua arte va oltre ogni definizione. Le sue creazioni si pongono al confine tra arte e progettazione ingegneristica, tra biologia e poesia, innovazione tecnologica e forza della natura. Per la precisione la sua abilità è quella di realizzare “sculture cinetiche”, cioè sculture che si muovono da sole traendo l’energia necessaria dal vento e sono progettate per spostarsi con disinvoltura sulla spiaggia. La serie di sculture si chiama Strandbeests (in olandese significa appunto “animali della spiaggia”). Simili a grossi insetti, o a scheletri da museo di paleontologia. A metà tra le creature di un film di fantascienza e le macchine volanti di Leonardo da Vinci, e tra sogno e robotica. Dispositivi semplici nel loro concetto, molto complessi nella loro attuazione. Per costruirle Jansen connette e articola sottili tubi gialli in PVC, di quelli usati in elettrotecnica per la canalizzazione dei cablaggi degli impianti elettrici, e li tiene insieme con nastro adesivo, elastici, fascette serrafili. A questi materiali si aggiunge l’impiego di bottiglie di plastica riciclati, tela, bastoni di legno e persino pallet.
L’artista, ama liberare le sue creature sulle spiagge e se i suoi primi modelli, più semplici, erano dipendenti dalla presenza del vento, le nuove creazioni seguendo le regole dell’evoluzione delle specie viventi, si sono migliorate. Hanno assunto la capacità di immagazzinare l’energia eolica in bottiglie, per garantirsi l’autonomia in assenza di vento. Inoltre, grazie ad alcuni sensori meccanici e pneumatici riescono ad avere delle rudimentali abilità percettive dell’ambiente esterno, le macchine si accorgono di incontrare un ostacolo e si rendono conto di essersi avvicinate troppo al mare, e cambiano direzione. Jansen lavora su questo tipo di sculture da più di vent’anni. Gli Standbeests non hanno ruote, perché con le ruote non potrebbero muoversi bene sulla sabbia. Jansen ha progettato dei “piedi” che rispondono molto meglio alle esigenze di movimento delle strutture e che conferiscono agli Strandbeests un’andatura irregolare e molto viva. In uno spot di BMW in cui raccontava il suo lavoro, Jansen dichiarava: “Il confine tra arte e ingegneria esiste solo nella nostra testa”. E guardando l’arte prendere vita sulle rive del mare, mosse soltanto dalla forza del vento e dei sogni, non possiamo che dargli ragione.
These majestic sculpture beasts move with the wind.
Pubblicato da INSIDER su Mercoledì 6 aprile 2016