Il potere del web può essere molto pericoloso e può spingere le persone a perdere il senso della realtà a causa di questa spasmodica e maniacale mania di dover condividere ogni proprio gesto sui social. Per quale motivo? Per uno, dieci, cento “Mi Piace”. La tentazione è troppo forte, si fa fatica a resistere al bisogno di condividere pensieri, foto e ogni impresa, bella o brutta che sia. L’obiettivo è solo uno, far saper al mondo cosa hai fatto ogni ora del giorno. Non ha resistito alla tentazione Brianna Longoria, una ragazza di appena 18 annidi Lancaster in California, che, dopo aver UCCISO con la sua auto due persone in un incidente stradale ed essere uscita dallo schianto praticamente illesa, ha avuto come suo PRIMO PENSIERO, una volta giunta a casa di condividere su Facebook un post in cui comunicava, non il profondo dispiacere per aver involontariamente ucciso 2 persone ma per raccontare che tutte le news parlavano di lei.
Giovedì la ragazza era alla guida della sua Honda insieme a due amici per le strade di Lancaster quando non ha rispettato il segnale di stop a un incrocio ed è finita dritta su una Toyota. I due all’interno della vettura sono morti sul colpo, mentre Brianna e i suoi amici sono stati portati in ospedale per essere sottoposti a dei controlli e per curare le ferite superficiali.
Ma – come riporta l’edizione on-line de “Il Messaggero” – l’esperienza devastante non ha scalfito minimamente scalfito l’autostima di Brianna che, in piena notte, ha scritto su Facebook: «Sono su tutte le news per il brutto incidente in cui sono rimaste uccise due persone». Il post, ovviamente, ha scatenato l’ira di molti che hanno visto questo atto di protagonismo non solo insensato, ma di cattivo gusto.
La polizia sta investigando sull’incidente: non è chiaro il motivo per cui Brianna non si sia fermata allo stop. Forse stava smanettando sul cellulare, ma gli agenti hanno confermato che la ragazza non era sotto l’effetto di droga o alcol. Momentaneamente sul suo capo non pende alcuna accusa, nel caso ce lo farà sapere…
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