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lle porte di Roma, sui Monti Prenestini, sono stati ritrovati tre fossili – una vertebra e due frammenti ossei del bacino – appartenenti a un nuovo dinosauro italiano.
Tito, questo il nome datogli, è un gigante preistorico di taglia “extrasmall”. Il dinosauro, uno degli animali più grandi mai vissuti sul nostro pianeta, fa parte del gruppo dei titanosauri. Era di dimensioni contenute per poter vivere su terre poco estese: già da “adolescente”, era lungo quasi 6 metri e pesava poco più di 600 chili. E’ il primo sauropode ritrovato in Italia, aveva un collo molto lungo e, forse, usava la coda come puntello per sollevarsi e brucare le chiome più alte degli alberi. Il ritrovamento ridisegna la geografia preistorica della nostra penisola, dimostrando che 112 milioni di anni fa l’Italia era già un ponte verso l’Europa.
I tre fossili ritrovati sono stati mostrati per la prima volta al Museo di Storia Naturale di Milano da un gruppo di paleontologi guidati da Cristiano Dal Sasso – scopritore anche di Ciro, il primo dinosauro italiano – che afferma: “Le articolazioni della vertebra di Tito sono così bizzarre che potrebbe trattarsi di una nuova specie”.
Il ritrovamento dei resti di Tito, descritti sulla rivista Cretaceous Research, indica che nel Cretaceo inferiore la nostra paleo-penisola doveva formare una catena di grandi piattaforme che consentivano il passaggio di dinosauri e di altri animali terrestri tra Africa ed Europa attraverso il Mare di Tetide, antenato del Mediterraneo.