Domenica, durante la sfida di Marassi persa per 2-1 dalla Lazio contro la Sampdoria di Montella, Keita Balde si è reso protagonista di un episodio che ha fatto molto discutere.
Il giovane senegalese infatti, è stato ammonito per simulazione al 38esimo minuto del primo tempo, e dopo aver ricevuto il ‘giallo’ è andato a chiedere spiegazioni faccia a faccia al direttore di gara, il fischietto di Mirandola Nicola Rizzoli. E’ tornato subito alla mente quel famoso testa a testa con Bonucci durante Torino-Juventus, ma Rizzoli ha voluto fare chiarezza sui due episodi, spiegando, ai microfoni di Radiouno, come le due situazioni fossero totalmente diverse: “Keita era assolutamente immobile e si è avvicinato solo per chiedere spiegazioni, senza dimenticare che ci troviamo sempre in uno stadio dove per il clamore del tifo a volte si fa fatica sentire“. Diverso invece il caso di Bonucci: “Credo se ne sia parlato troppo, non è qualcosa che possa avermi demoralizzato o coinvolto più di tanto. E’ vero che l’arbitro non deve farsi avvicinare dai giocatori, ma non si possono costruire dei castelli in aria in base a due fotografie. Lo juventino è stato ammonito perché ha protestato, mentre ieri il calciatore laziale no perché è stato assolutamente tranquillo“.