Questo è un articolo nato così. Prendendo spunto dall’iniziativa promossa dai tifosi VIP del mondo Lazio. Emozione Lazio, questo è il nome scelto da un gruppo di tifosi, più o meno famosi, che hanno avuto la buona idea di fare qualcosa per riportare la pace, la serenità e comunque fare qualcosa di buono per riavvicinare i tifosi non VIP allo stadio.
100 VIP sono troppi
Il presidente è Enrico Montesano che, dall’alto della sua lazialità, ha sentito il bisogno di fare qualcosa per la causa biancoceleste. Oltre all’attore, sono presenti anche altri laziali storici che hanno avallato l’iniziativa di “Emozione Lazio – Consulta dei 100”, questo il nome completo. Una riunione di personaggi più o meno celebri, che hanno fatto parte della storia della Lazio, ma anche no. Nella lista, molto difficile da reperire, si dice che sia presente gente del calibro di Angelo Tonello, fedelissimo dirigente del presidente Lenzini che lo volle nella sua Lazio, i direttori di testata Mauro Mazza e Clemente Mimun, il mister della Lazio dei -9, Eugenio Fascetti (presidente onorario), Guido De Angelis, Cristiano e Giorgio Sandri, Gabriele Paparelli, la famiglia Gilardoni, Giancarlo Governi e via discorrendo. Tutto molto figo e nobile nelle intenzioni, ma c’è un punto interrogativo – grande quanto basta – per domandarsi se in questa iniziativa manchi qualcosa. Beh, è facile capire che in questa lista dei 100 Vip, qualcuno sarà di troppo, (non quelli citati) mentre qualche illustre tifoso, rimarrà inspiegabilmente fuori.
Gli slogan errati
Ci potevano riflettere un attimo di più Montesano & Co. quando hanno partorito lo slogan dell’iniziativa che di per sé è abbastanza criticabile. Chi lo dice che “Più siamo e più la Lazio è forte” ? Una volta si diceva “A Roma, più semo e mejo stamo”. Ma i tempi cambiano e certi slogan non sono più attuali, né per la Lazio né per la nostra gloriosa città. Sul sito della polisportiva (sslazio.org) leggo che questo è “Un altro bel momento di Lazio”. Mica tanto, penso io. Capisco il senso della frase, ma questo è invece, proprio un brutto momento di Lazio. Questa “Emozione Lazio” non mi appartiene per nulla. Anche io nel mio piccolo mi sento un VIP che tra l’altro, per degli inspiegabili motivi, continua a non accedere in Tribuna Stampa né al Centro Sportivo di Formello. Mi dispiacerebbe molto se in questa enorme lista, mancassero i nomi di chi la Lazio la vive a 360°, non soltanto in Tribuna Autorità. Continuando nella lettura dell’articolo apparso sul sito della polisportiva leggo che “Conoscete il motto del sito ufficiale della Società: più siamo e più la Lazio è forte“. A quale società si riferiscono? Il motto della sezione calcio, oppure il motto della polisportiva, che evidentemente è cambiato in questi giorni?!? Io mi ricordo che invece il motto della Polisportiva Lazio, recitava così: Concordia parvae res crescunt. “Più siamo e più la Lazio è forte” ma chi l’ha scritto, Claudio Lotito? In ultima analisi ho modo di leggere “Un benvenuto, pertanto, a questa nuova associazione, composta da bei Laziali e sorretta da nobili fini“. Bei laziali ok, alcuni lo sono certamente, ma non tutti e cento. Sui nobili fini, avrei invece qualcosa da ridire, in quanto gran parte di questi signori so’ stati i primi a dasse quando le cose andavano male e non capisco il perché debbano prendere le parti ai tifosi di curva.
La proposta di Laziochannel.it
Noi riteniamo più attendibile appoggiare, promuovere, quindi dare risalto, a iniziative promosse da chi la Lazio l’ha vissuta sempre in fila, frequentando non solo la Tribuna Monte Mario, forse anche a dei biglietti omaggio. Ecco perché, secondo me, dovremo dar voce a 3 rappresentanze dei tifosi provenienti dalla base del tifo: Il 33% della consulta dovrebbe essere rappresentato dai tifosi provenienti dalla Curva Nord, il 33% dalla Tribuna Tevere, il 33% dalla Monte Mario. Allora sì che sarebbe un’iniziativa più credibile!
“Emozione Lazio” nasce positiva, ma se ci ragioniamo un attimo di più, non ci vuole molto per capire che il suo destino sarà funesto. La Lazio non possono salvarla Montesano o Governi (faticai parecchio a comprenderlo quando difendeva l’operato di Napolitano). Qui lo scontro è generazionale, ci vuole gente nuova, energie fresche e credibili. Come nella politica, così nello sport. Mi duole dirlo ma questi promotori ormai hanno fatto il loro tempo. E’ il momento di varcare nuovi confini, sdoganandosi da certe etichette. Non basta più essere famoso per parlare di Lazio. Ovvio che a ognuno sarà dato il proprio ruolo, ma questa consulta va riscritta da altre mani! Qui c’è bisogno di credibilità ragazzi, non di notorietà. E ahimé, questi personaggi, o almeno gran parte di essi, non sono credibili per portare avanti una causa così importante. In questa consulta mancano persone importanti, ed anche io a dire il vero, non mi sento inferiore a nessuno, soprattutto se in rapporto a 100 persone. M’inchino dinanzi alla bravura e alla storia di Montesano e degli altri componenti, ma non credo nel loro progetto, almeno fino ad oggi. Emozione Lazio può continuare a vivere se correggerà il tiro, inserendo nel proprio interno la componente che tutti, compresi loro escludono. Come i potenti, i nobili, i ricchi, i raccomandati, i ruffiani e i disonesti, Anche loro, nel loro piccolo, non ascoltano, non rappresentano, non convincono la componente più importante del calcio e della società. Il Tifoso. Il popolo sovrano. + S.P.Q.R.
Davide Sperati per Laziochannel.it
Emozione Lazio non è vedere sugli spalti 100 personaggi arricchiti grazie a migliaia di giovani tifosi, ma vedere migliaia di giovani tifosi arricchiti dalla voglia e dal piacere di fare parte di un’Emozione che esiste da più di 100 anni. (Danilo Tramontana)