Ogni anno la rivista statunitense Forbes pubblica una lista degli uomini e donne in vita più ricchi del mondo. Dati alla mano i numeri si fanno vertiginosi, con patrimoni che possono raggiungere gli 80 miliardi di dollari. Eppure il “The Times” – come riporta il portale Focus.it – ha fatto una ricerca a dir poco spettacolare che è in grado di far apparire questi “Paperon de Paperoni” come persone comuni. L’intento del quotidiano britannico è semplicemente quello di rispondere alla seguente domanda: ma se gli uomini più potenti della storia fossero inseriti in questa speciale classifica, chi sarebbe sul podio?
L
e tantissime ricerche hanno permesso ha elaborato una classifica dei 10 uomini più ricchi di tutti i tempi. Una top 10 basata sul concetto di influenza economica, che tenta di superare le differenze imposte da epoche, valute e standard di benessere tanto lontani:
10) Al decimo posto troviamo il leader dell’Impero Mongolo, GENGIS KHAN (1162-1227). Nel momento di massima espansione, le sue terre si estendevano dalla Cina all’Europa, si trovò a regnare sul più grande impero indiviso della Storia. Il segreto della sua influenza economica? Non l’accumulo, ma la suddivisione delle ricchezze: ai membri dell’esercito mongolo era proibito accumulare bottini personali. Le ricchezze conquistate erano inventariate e poi suddivise equamente. Una parte finiva anche all’imperatore, che non le usò mai, però, per costruire sfoggi di ricchezza personale come palazzi, tombe, templi. Quando morì fu avvolto in un panno di feltro come tutti, e così sepolto.
09) Il nono posto è occupato dal fondatore della Microsoft, lo statunitense BILL GATES (1955). La sua ricchezza arriva fino a 78,9 miliardi di dollari (72,5 miliardi di euro). È la più ricca persona in vita e il listino dei suoi averi è aggiornato di anno in anno dalle varie classifiche internazionali. L’impero partito da Microsoft è fruttato al milionario imprenditore una fortuna che supera di 8 miliardi di dollari quella di Amancio Ortega, co-fondatore di Zara e secondo uomo più ricco del mondo.
08) L’ottavo posto è occupato da ALAN RUFUS (1040-1093). Nobile francese bretone, primo duca di Richmond, parente e compare di Guglielmo il Conquistatore, giocò un ruolo importante nella conquista normanna dell’Inghilterra. Quando morì aveva 11 mila sterline, l’equivalente del 7% del PIL dell’Inghilterra di allora. In pratica 194 miliardi dei dollari di oggi (178,3 miliardi di euro).
07) Al settimo posto troviamo lo statunitense JOHN D. ROCKEFELLER (1839-1937). L’imprenditore e industriale iniziò a investire nell’industria petrolifera nel 1863; nel 1880 la sua Standard Oil Company controllava il 90% della produzione petrolifera americana (un monopolio che nel 1911 sarebbe stato dichiarato illegale dalla Corte Suprema degli Stati Uniti). In base a un necrologio del New York Times, nel 1918 la sua ricchezza ammontava a 1,5 miliardi di dollari, quasi il 2% della produzione economica degli Stati Uniti per quell’anno. Tradotto in valuta 2014, una fortuna da 341 miliardi di dollari.
06) Il setro posto è occupato invece da un altro statunitense ANDREW CANERGIE (1835-1919). Su Rockefeller si è sempre concentrata l’attenzione di storici e stampa, ma il vero primato di americano più ricco di sempre potrebbe spettare all’imprenditore britannico naturalizzato statunitense Andrew Canergie. Immigrato giovanissimo dalla Scozia, di umili origini, si arricchì grazie al talento per gli affari (alcuni vogliono in lui l’ispiratore del personaggio di Paperon de’ Paperoni). A 65 anni vendette la sua compagnia siderurgica, la U.S. Steel, al banchiere J.P. Morgan per 480 milioni di dollari, circa il 2,1% del prodotto interno lordo statunitense dell’epoca. Si dedicò poi alla scrittura e alla filantropia.
05) Per il quinto posto si torna in Europa, per la precisione nell’Unione Sovietica con JOSEPH STALIN (1878-1953). Controllava un’enorme ricchezza: non la propria, ma quella di un’intera nazione che si estendeva su circa un sesto di tutte le terre emerse del pianeta. I dati dell‘OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) dimostrano che nel 1950, tre anni prima della sua morte, l’Unione Sovietica produceva circa il 9,6% del prodotto interno lordo globale. In termini odierni, l’equivalente di 7,5 trilioni di dollari (un trilione equivale a mille miliardi). Sul fatto di poterla chiamare ricchezza si può discutere, ma non ci sono molti dubbi sulla sconfinata influenza economica che Stalin poté esercitare.
04) Dall’Europa all’Oriente: al quarto posto si colloca l’indiano AKBAR I (1542-1605). Il più grande imperatore della dinastia Moghul controllò un impero responsabile di un quarto della produzione economica mondiale. La sua dinastia fu una delle più efficienti nel riscuotere le ricchezze dai propri sudditi. Mentre il reddito pro capite sotto il suo impero era comparabile a quello dell’Inghilterra elisabettiana, gli eccessi economici della sua famiglia furono molto più evidenti.
03) La medaglia di bronzo all’imperatore della Cina, SHENZONG (1048-1085). La dinastia Song cui apparteneva fu uno degli imperi economici più potenti di ogni epoca. Durante il suo periodo di massimo splendore, l’impero arrivò a contare per un quarto e oltre della produzione economica mondiale. La fortuna economica del suo governo derivava da fattori come un potere molto centralizzato – cioè nelle mani dell’imperatore – un capillare sistema di riscossione tasse e importanti innovazioni tecnologiche.
02) Per la medaglia d’argento va ad uno degli uomini più importanti della storia: GAIO GIULIO CESARE OTTAVIANO AUGUSTO (63 A.C. – 14 D.C.), primo imperatore romano. Ottaviano, o semplicemente Augusto, primo imperatore romano, non solo riuscì a governare un impero che rendeva, da solo, il 25-30% della produzione economica mondiale. Ma accumulò anche una ricchezza personale equivalente a un quinto dell’economia del suo impero, pari a 4,6 trilioni di dollari (4,2 trilioni di euro).
1) E infine…la medaglia d’oro va…a MANSA MUSA (1280-1337). Nono imperatore del Mali e re di Timbuktu, fu a capo del più grande regno produttore di oro in un periodo in cui l’oro era particolarmente richiesto. Si narra che durante un suo pellegrinaggio alla Mecca, passando per l’Egitto distribuì una tale quantità d’oro da causare una crisi di inflazione ne paese che durò 12 anni. Si dice potesse mantenere un esercito di 200 mila uomini (uno sforzo titanico anche per una moderna superpotenza). Alcune raffigurazioni lo ritraggono con una corona d’oro, uno scettro d’oro, una tazza d’oro su un trono dorato. Una sorta di Re Mida esistito realmente, più ricco di ogni possibile descrizione.