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Lotito, questo è il valore vero di una difesa a costo zero…

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“Più spendi più vinci è un assioma ormai obsoleto”, questo è da sempre il pensiero dell’attuale presidente della Lazio Claudio Lotito ed è leitmotiv con cui quest’ultimo ha dato vita all’operato disdicevole e a questa gestione scriteriata che va avanti ormai da 12 anni. Durante i primi anni di presidenza esisteva una grande fetta di tifosi laziali che concedeva più di qualche errore al presidente per il fatto che lo stesso aveva da poco tempo salvato la Lazio dal fallimento, o come ama tanto dire lui, di aver preso questa squadra al funerale e averla portata in condizione di coma irreversibile, al fine di migliorare tale condizione, ebbene questa fetta di tifoseria tanto paziente non esiste più. Dopo 12 anni di gestione, oggi 4 aprile 2016, questo club grazie al suo presidente, sta attraversando il suo momento più basso. Dal 2004 ad oggi ha portato il tifoso laziale a sperare di non perdere il derby con troppi gol di scarto, ha portato la Lazio a terminare la sua stagione tra fine marzo ed inizio aprile, ha portato la Lazio a stazionare in classifica sotto il Sassuolo, ha fatto diventare questo club una fase transitoria per i giocatori d’alto livello. Come in ogni famiglia che si rispetti, dove ogni figlio apprende dal genitore come affrontare la vita di tutti i giorni, ogni squadra rispecchia quello che è l’operato del suo presidente e di cosa trasmette quest’ultimo, grazie a ciò la Lazio è divenuta in pochi anni una squadra MEDIOCRE e il motivo per cui si definisce mediocre questa squadra e chi l’ha costruita si può capire attraverso il significato della parola stessa= chi dimostra o ha capacità limitate; chi non eccelle e non possiede i requisiti necessari per realizzare certi compiti.

E’ riferito anche a chi dovrebbe costruire una grande squadra in sede di calciomercato, cioè il direttore sportivo Igli Tare, che lavorando 365 giorni l’anno come dichiarato dalla stes
sa società arriva alla stracittadina consegnandosi in anticipo alla squadra rivale grazie ad una difesa composta da 4 giocatori, tutti acquistati a parametro zero. I difensori forzatamente schierati dall’ormai ex allenatore Stefano Pioli erano: Patric, Bisevac, Hoedt e Braafheid. Il primo ingaggiato dal Barcellona B, arriva alla Lazio ricoprendo, per una stagione intera, il ruolo di terza forza per la fascia destra posizionandosi nelle gerarchie dietro a Basta e Konko. Il difensore serbo è arrivato a Roma a gennaio per porre rimedio alla retroguardia biancoceleste, ma ha trovato difficoltà nell’ottenere un posto fisso finché Pioli si è convinto, grazie alle prestazioni imbarazzanti di Mauricio, di consegnargli la maglia da titolare. Anche Hoedt fa parte di quei giocatori che hanno regalato più prestazioni preoccupanti che confortanti, va detto però che l’olandese ha dalla sua, rispetto agli altri la giovane età. Braafheid, è colui che arrivò alla Lazio il 1 agosto del 2014 per un periodo di prova e venne promosso a pieni voti, dopo qualche buona prestazione, ma nella stagione in corso è stato tenuto costantemente ai margini della squadra. L’esterno ex Bayern Monaco è sceso in campo soltanto 5 volte, giocando 90 minuti solo nelle ultime 3 partite. Questo è quello di cui ha potuto usufruire Pioli nel derby, grazie al lavoro sul mercato di questa società, per non parlare della spesa totale dei cartellini del restante dei giocatori visti in campo ieri, che si aggira intorno ai 35 milioni di euro. Il valore di questa squadra rispecchia quanto sborsato da Lotito per costruirla. Detto ciò, vi lasciamo con un interrogativo che crediamo sia lecito: perché il presidente della Lazio al termine della partita persa contro la Roma non si è presentato davanti le Tv nazionali dichiarando che l’assioma più spendi più vinci è obsoleto? Noi, abbiamo un altro credo confermato nell’ennesima figuraccia offerta da questa squadra, a cui il presidente della Lazio sembra non voglia prestare attenzione e cioè: TANTO PAGARE, TANTO VALERE…

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