La decisione è arrivata da pochi minuti: l’Osservatorio delle Manifestazioni Sportive, dopo le valutazioni del CASMS, ha deciso di vietare a tutti i residenti della Regione Lazio, quindi anche ai possessori della fantomatica Tessera del Tifoso, la trasferta di Torino in programma mercoledì 20 Aprile. Niente Juventus-Lazio quindi per i sostenitori biancocelesti, niente settore ospiti, niente spicchio biancoceleste allo Juventus Stadium. La tipica decisione all’italiana, atta a non tutelare chi per la sua squadra del cuore compie dei veri e propri sacrifici, chi per una passione è disposto a spendere denaro e tempo.
Una decisione, questa, che deriva forse dai disordini avvenuti nel prepartita di Palermo-Lazio, in cui tifosi biancocelesti e rosanero sono venuti in contatto nella zona centrale della città siciliana, scontri che hanno portato all’arresto di 8 ultras. Una scelta inspiegabile, un vero e proprio controsenso rispetto a quelle che erano le prerogative della Tessera del Tifoso, fortemente voluta dall’allora Ministro degli Interni Roberto Maroni, e volta a ‘schedare’ tutti quei sostenitori che avessero voluto seguire la propria squadra in trasferta.
Una FARSA, l’ennesima.
Chi non ricorda infatti il divieto di trasferta verso Bologna, dopo che oltre 300 biancocelesti avevano già acquistato il tagliando per assistere alla partita, oltre che il tagliando del treno o del pullman, e furono costretti a farsi rimoborsare il tutto in fretta e furia? La decisione venne presa in seguito ai disordini avvenuti prima e dopo Fiorentina-Lazio, disordini, secondo la Questura, avvenuti tra tifosi biancocelesti e forze dell’ordine nel tentativo di evitare contatti con la tifoseria viola. Nessuno parlò degli agguati subiti dai laziali, nessuno parlò del trattamento subito da questi ultimi. Troppo semplice.
Il calcio italiano è in lento ed inesorabile declino, un declino che ha molteplici cause che sarebbe difficile elencare. Ma una cosa è certa, la colpa non è dei tifosi, come i poteri forti vorrebbero far credere. Stadi fatiscenti, disservizi, difficoltà nel reperire biglietti, prezzi esorbitanti. Nessuna tutela per quella che è la vera anima del calcio, i tifosi. Il vero patrimonio che permette al sistema calcio di continuare ad andare in scena, l’unico patrimonio che permette a questo sistema sempre più ‘economico’ di andare avanti.
Tifosi normali, senza diffide e Daspo, alla quale nonostante la scelta di sottoscrivere la Tessera, viene negata la possibilità di coltivare la propria passione: quella di seguire la Lazio ovunque essa giochi. Chissà se almeno stavolta la società si schiererà dalla parte dei propri sostenitori, chissà se almeno stavolta uscirà un comunicato con una dura presa di posizione a tutela del sostenitore biancoceleste. Ma dalle parti di Formello, e questo è noto, i comunicati escono solo dopo una vittoria, mai dopo una sconfitta sul campo.
Perchè mai dovrebbe uscire un comunicato dopo una sconfitta, l’ennesima per il sistema calcio, fuori dal rettangolo di gioco?
Giulio Piras