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Jacobelli tuona contro Lotito

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L’era Pioli è ormai andata in cantina, quasi due anni di picchi molto alti e di bassi profondissimi. Il tecnico di Parma ha pagato per tutti, ha pagato gli errori della società e gli errori tecnici della sua squadra. Certamente non è esente da colpe, ma bisogna dire che il buon Stefano si è sempre assunto le proprie responsabilità davanti a squadra e tifosi. Ma la vera crisi della Lazio viene da più in alto e ha altri volti. “Una crisi che affonda le sue radici negli errori marchiani commessi da Lotito in sede di mercato estivo 2015 e mercato invernale 2016; nella desertificazione dell’Olimpico, scaturita dall’azzeramento di ogni rapporto positivo con i tifosi della Lazio che sono stati, sono e saranno sempre il primo, autentico e fondamentale patrimonio della Lazio; nella grigia accettazione di un piccolo cabotaggio che frustra ogni passione, demolisce ogni sogno, poggia su un presente anonimo premessa di un futuro che non c’è“. Queste le parole che il direttore editoriale del Corriere dello Sport Xavier Jacobelli usa, in maniera sintetica ed inequivocabile, per spiegare le cause di una crisi lunga e connaturata del mondo Lazio. Nel suo editoriale Jacobelli rincara la dose, rinnovando l’invito fatto a Lotito all’indomani della pesante eliminazione dall’Europa League per opera dello Sparta Praga: farsi da parte e vendere la Lazio. Il 23 Maggio, giorno dell’evento ‘Di Padre in Figlio‘, si avvicina a grandi falcate, e si ripromette di diventare una sorta di festa della liberazione della Lazio. “Del resto – conclude Jacobelli – se è vero che, toccato il fondo, c’è sempre qualcuno che comincia a scavare, a Formello ci sono sin troppe buche…“.

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