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Galeazzi: “L’atteggiamento da padre-padrone di Lotito sta soffocando la Lazio”

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Giornalista storico RAI e grandissimo tifoso laziale, capace in carriera di raccontare le pagine più esaltanti dello sport italiano. Giampiero Galeazzi è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione I Laziali Sono Qua per parlare di Lazio e fare il punto sull’avvento dell’era-Simone Inzaghi.

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Io sono stato uno dei primi a lamentarmi con Lotito che ha avuto la possibilità di fare grande questa squadra. Il presidente della Lazio ha sfruttato molto la propaganda per il quale il club sarebbe divenuto un modello economico, una società sana. Ma il presidente non ha mai voluto fare davvero grande la squadra, rinforzandola al momento giusto. Un difensore centrale manca da anni, il risultato di queste omissioni è stato vivere la stagione peggiore della sua gestione. L’atteggiamento da padre-padrone di Lotito ha mandato in sofferenza la società, mancando l’opportunità di far diventare la squadra una delle migliori d’Italia. Secondo me va ridimensionata la responsabilità di Tare, che si è difeso con le unghie e con i denti. Ora però la squadra va completamente ricostruita, non ha più capo né coda.”

Sull’esonero di Stefano Pioli: “Secondo me Pioli ha fatto sia bene sia male. L’anno scorso aveva dato gioco e personalità alla squadra: in questa stagione però ha commesso numerosi errori dal punto di vista tattico e dal punto di vista psicologico nei confronti di certi giocatori e la decisione della separazione è stata inevitabile. La squadra ha dimostrato di non avere più un’anima, il tifoso laziale non la sopporta più e Pioli è stato il primo a pagare. Ora possiamo vedere Inzaghi come un traghettatore, ma per la prossima stagione serve una figura di spessore: punterei su Mihajlovic, che conosce alla perfezione l’ambiente romano.

Anche i derby senza pubblico sono stati una pagina nera di questa stagione: “La Lazio ha una tifoseria molto accesa e sempre molto attaccata alla propria squadra, ma il tifo va anche alimentato. Alla Roma al momento hanno campioni che possono permettere perlomeno di sognare. Si è visto subito che la squadra non andava, dall’inizio della stagione: qualche colpo di coda nelle trasferte a Milano e a Firenze c’è stato, ma poi il menefreghismo ha avuto il sopravvento. E’ chiaro che il tifoso laziale ha un DNA diverso rispetto a quello della Roma, ma a questo punto vuole un altro presidente per provare a tornare a competere ad alti livelli.

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