L’ambiente Lazio sembra proprio non aver gradito l’editoriale del presidente Lotito sulla fallimentare stagione dei biancocelesti. A ulteriore dimostrazione, le parole di risposta, pubblicate da ‘lultimaribattuta.it’, del presidente di Federsupporter Alfredo Parisi:
“Lei (Lotito n.d.r.) afferma che non cerca alibi, che si assume sempre e comunque le Sue responsabilità. Se le cose non marciano come dovrebbero Lei, come qualsiasi capofamiglia, ne è il capro espiatorio. Ma secondo il tenore letterale ed il tono delle suddette affermazioni, sembra che l’assunzione di responsabilità, in generale, costituisca, da un lato, una graziosa e misericordiosa concessione e, dall’altro, un iniquo onere. Lei parla di ‘critiche sacrosante’, salvo, però, contraddirsi, quando, subito dopo, afferma trattarsi di ‘critiche non troppo soppesate probabilmente dall’incalzare degli avvenimenti, dalle partite che si susseguivano, da un’infermeria sempre piena’. Ma anche l’infermeria sempre piena, pur ammesso e non concesso che la si voglia considerare come un evento del tutto straordinario ed imprevedibile, chiama in causa, non il destino cinico e baro, bensì quei canoni di diligenza e prudenza più sopra evocati. A parte la ‘grande passione ed il grande amore per il club’, Lei ha perseguito e persegue pure, del tutto legittimamente, altri beni. Per esempio, il bene di altre società o imprese da Lei gestisce. Non può negare che l’essere diventato il maggiore azionista ed amministratore della Lazio non Le abbia giovato, più in generale, sul piano socio – economico, essendo, fino al momento in cui ha assunto il controllo e la gestione della Società, sconosciuto ai più. E, a proposito di massimo impegno, Le chiedo se Lei sia disponibile ad un aumento di capitale o alla costituzione di un fondo a titolo di futuro aumento di capitale o a titolo di mutuo infruttifero alla Società o, in alternativa, ad una offerta pubblica di vendita di un pacchetto azionario della stessa Società. Le chiedo, per concludere, se non sia finalmente giunto il momento di includere, tra i suoi ‘massimi impegni’, anche quello di mostrare rispetto per il popolo laziale da Lei, più volte, finora, gratificato di atteggiamenti e comportamenti a dir poco irriguardosi e sprezzanti. Quel popolo trattato, spesso, alla stregua di ‘utili idioti’, di ‘claque’, pagante e non pagata. Parlando di ‘mignotte e spacciatori’ vari”.