A due giorni dal secondo match di Simone Inzaghi sulla panchina della Lazio, contro l’Empoli, sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione di riferimento per tutti i tifosi biancocelesti, “I Laziali Sono Qua“, è intervenuto il doppio ex della partita, laziale dell’era Delio Rossi, il fantasista Simone Del Nero, per analizzare il momento della compagine capitolina.
In questa stagione si è vista una Lazio al di sotto delle aspettative: “Sinceramente mi aspettavo una Lazio come lo scorso anno, o perlomeno una Lazio che passasse almeno il turno preliminare di Champions. Una Lazio stile Delio Rossi, come ai vecchi tempi. Adesso è arrivato un allenatore che secondo me può fare molto bene, è giovane e ambizioso, sono convinto possa far meglio da allenatore che da giocatore. Simone Inzaghi è un mio grande amico e gli auguro il meglio“.
E’ difficile spiegare un cambiamento così rapido dopo il cambio di allenatore: “E’ una situazione difficile da spiegare. Quando cambia l’allenatore spesso si rimette in gioco tutto, arriva aria fresca. Anche i giocatori ai margini si risentono al centro del progetto. Credo che Inzaghi abbia responsabilizzato i veterani in modo da fare un finale di campionato dignitoso“.
Obbiettivo sesto posto: “Credo sia ancora tutto aperto. Anche il Milan con il nuovo allenatore può tornare a spingere. Mi auguro possa arrivarci la Lazio, ma credo sarà battaglia fino alla fine“.
Ieri si sono definite le semifinali di Europa League, poteva esserci anche la Lazio: “Personalmente ero convinto che la Lazio contro lo Sparta Praga potesse passare il turno. Il deficit della Lazio rispetto alle altre squadre europee è l’esperienza. I giocatori ci sono, la squadra c’è, ma per arrivare ad una semifinale europea serve molta esperienza, cosa che la Lazio al momento non ha“.
Riguardo i giovani della Lazio: “Quando vedi che i grandi club europei si interessano ai tuoi giovani significa che sono calciatori di valore. I giovani vanno coltivati, come fanno tutti i grandi club, bisogna lavorarci. In questo è importante il ruolo dei veterani, che possono indirizzarli sulla via giusta, i giovani vanno guidati“.
Candreva sta avendo una stagione sottotono: “La società deciderà se trattenerlo o meno. Secondo me è uno degli esterni più forti in circolazione in Italia. Fossi la società continuerei a puntarci ad occhi chiusi. Potrebbe non avere più gli stessi stimoli, soprattutto condizionato dalle voci di mercato“.
Tra due giorni Lazio-Empoli, partita da non sottovalutare: “Una partita molto difficile. Ho rivisto Empoli-Fiorentina e i biancoazzurri hanno molti ragazzi con tanta voglia di dimostrare e far bene. Giocano un ottimo calcio e soprattutto potranno giocare in maniera spensierata. Quasi quasi avrei preferito rigiocare il Derby. Se la Lazio riesce a giocare bene sugli esterni e a fornire buoni cross alla punta centrale, che spero sia Klose, può far molto male all’Empoli“.
Un pensiero sulla gestione Lotito: “Credo che la Lazio abbia grandissimi margini di miglioramento. Sicuramente deve essere gestita meglio dal punto di vista societario, anche in sede di mercato. Lotito nel bene o nel male ha dato tanto alla Lazio, ma adesso è un momento di stand-by. Anni fa disse che la Lazio avrebbe potuto lottare per lo scudetto in pochi anni, spero ciò si realizzi. Ma la Lazio deve puntare su giocatori già fatti e non solo su giovani, serve gente pronta e di esperienza. Al momento comunque vedo difficile che Lotito possa passare la mano, è una persona cocciuta. Il presidente dovrà essere più presente e cercare di gestire meglio determinate situazioni“.
Sul campionato in corso: “Da quanto ho visto credo la Juventus abbia una marcia in più rispetto a tutte le altre e penso andrà a vincere lo scudetto. Per la zona retrocessione vedo Palermo,Verona e Carpi in B. Per la Champions il Napoli e…non vorrei dire quel nome ma mi tocca farlo (ride ndr). Per l’Europa è una lotta aperta con Inter, Fiorentina, Milan e spero anche Lazio“.
Il calcio italiano si sta allontanando dai vertici del calcio europeo: “Ritengo il calcio italiano il più difficile al mondo, ma sicuramente non il più spettacolare. Ci sono tanti fattori che stanno portando al declino il nostro calcio. Servirebbero stadi di proprietà, moderni, pieni e piacevoli. Adesso molte persone preferiscono guardare la partita alla TV, prima questo non succedeva. I tifosi? Fino a che i vertici non si muovono in direzione ed in aiuto dei tifosi non si muoverà niente purtroppo“.
Giulio Piras