Luigi Corino, dopo aver festeggiato l’altroieri i suoi cinquant’anni, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” per parlare della situazione della Lazio.
“A mio avviso si è arrivati ad un punto difficile. Lotito è un personaggio che a mio avviso non può più essere presidente della Lazio, lo dico senza peli sulla lingua. In questi dodici anni non è mancata qualche soddisfazione, ma per la Lazio è arrivato il momento di crescere ed è importante che venga presa posizione in merito. Purtroppo ci si trova di fronte davanti a un muro, e questo muro può essere buttato giù solo dalla gente, perché è ora di capire che il laziale vuole qualcosa di diverso. Detto che il primo responsabile della situazione attuale è il presidente, va sottolineato come anche la squadra doveva fare assolutamente di più, evitando brutte figure che sono andate anche oltre i demeriti della società.“
Tra gli allenatori che potrebbero guidare la Lazio nella prossima stagione sono stati fatti molti nomi: “L’allenatore va scelto in base ai programmi e alle ambizioni, e soprattutto rispetto ai giocatori con i quali si vuole allestire la rosa. Il problema è che le ultime operazioni di mercato della Lazio non invogliano certo allenatori di grido a sposare il progetto. I giovani possono andar bene, ma con una squadra interamente composta da ragazzi che devono farsi le ossa non si va da nessuna parte. Elementi come Milinkovic-Savic, Kishna e Hoedt sono di prospettiva, ma si tratta di ragazzini: quest’anno invece sono stati gettati allo sbaraglio al fianco di gente che non può sostenere la massima categoria, come Bisevac, Mauricio e Gentiletti.“
Con l’addio di Klose verrà meno un leader, oltre che un campione ed un riferimento per l’attacco. Chi potrebbe seguire l’anno prossimo le sue orme? “Alla Lazio mancano figure di personalità, come poteva essere Ledesma che doveva restare a vita nella Lazio e che invece è stato mandato via. Una persona che quando parlava veniva ascoltato da tutti. Tornando a Klose, sicuramente la situazione attuale ha contribuito nella sua decisione di lasciare Roma: poteva diventare l’ambasciatore della Lazio nel mondo, ma nella situazione attuale non c’è speranza di crescita e il tedesco l’ha capito.“