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Calori: “Inzaghi conosce l’ambiente, è la scelta giusta”. Poi su Tonelli…

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Tutti i laziali ricordano Alessandro Calori per il gol contro la Juventus che di fatto assegnò lo scudetto del 2000 ai biancocelesti. L’ex del Perugia è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 per analizzare il momento della Lazio dopo l’arrivo di Inzaghi in panchina.

Le premesse sembrano buona, l’esordio è stato ottimo: “Domenica si è visto come il cambio panchina sia stato un dato positivo. Anche con un esordiente come Inzaghi, alla fine autostima e serenità per la squadra sono le cose più importanti“. Il Palermo non ha comunque opposto molta resistenza: “Il Palermo era, ed è, in vera difficoltà, però Inzaghi ha trasmesso qualcosa in più e in campo si è visto“. A livello tattico non è cambiato poi molto: “Il sistema di gioco e gli interpreti sono quasi gli stessi, a parte Onazi, il centrocampo è stato più corto, l’atteggiamento era giusto. Ho visto più responsabilità. Nessuno ha mai messo in discussione la tecnica e la qualità della Lazio“. Simone Inzaghi è stato aiutato dai molti anni trascorsi a Formello: “Inzaghi conosce bene l’ambiente. E’ a Formello da anni, è il più vicino alle dinamiche e alla situazione. Avergli dato in mano le chiavi della Lazio ora, in questo momento, vuol dire che è stata data un’opportunità importante a questo ragazzo. Poi, se sarà l’allenatore del futuro sarà il tempo, e il campo, a deciderlo. La stessa cosa è successa a Milano con Brocchi, che ha meno esperienza di Inzaghi. Sono comunque elementi che conoscono bene i giocatori e l’ambiente“. Quindi una scelta giusta: “La scelta in queste situazioni ricade sempre su persone che conoscono l’ambiente. Gli allenatori hanno sempre meno un ruolo di assoluta importanza, mentre dovrebbero avere il tempo e la possibilità di creare qualcosa con la squadra. Impensabile pensare che in tre partite un allenatore possa cambiare la situazione. E non dimentichiamoci che Inzaghi è stato anche un giocatore della Lazio che lasciato una traccia, secondo me è stata una mossa giusta“. Il modo di giocare di Inzaghi si era potuto ammirare anche dagli anni in Primavera: “Ho visto qualche volte anche le partite della Primavera, Inzaghi cerca reparti corti e più possesso palla, con gli esterni che possono scattare. Sono lavori profondi, non basta una settimana per apprendere i metodi di gioco di un nuovo allenatore, ma i concetti e le idee sono queste e la squadra ha cominciato a metterli in atto domenica“. Domenica arriva un Empoli in forma: “L’Empoli ha un’ottima organizzazione, ha quasi raggiunto l’obiettivo prefisso, ed è una squadra tranquilla ma che gioca bene a calcio. Per vincere la Lazio dovrà sudarsela molto. Gianpaolo ha proseguito sull’idea di Sarri, la società è ben organizzata e hanno tutti un modo preciso di lavorare. Tonelli? E’ un giocatore che negli ultimi tre anni è cresciuto molto, è diventato un difensore sicuro e un ottimo marcatore nelle palle inattive. Le differenze sono le pressioni, un conto è giocare nell’Empoli uno nella Lazio o nella Roma. Bisogna vedere anche le tattiche del reparto, ma penso che abbia la personalità per poter stare in una grande squadra“. Infine sui singoli: “Keita è un ragazzo con grandissime doti, deve trovare la continuità per diventare un giocatore importante. Come lui anche Felipe Anderson, se mettono in pratica le qualità che hanno, possono diventare ragazzi di un livello importante. Nella Lazio ce ne sono tanti che ancora devono trovare il loro percorso, per esempio anche Milinkovic e Cataldi, sono giocatori ottimi che con la continuità e la giusta crescita faranno grandi cose”.

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