L’Eco di Bergamo, noto giornale lombardo ha riportato i dettagli del meeting e i tanti temi affrontati: dal doppio daspo, argomento centrale, alle barriere in curva, passando per la modifica degli articoli 8 e 9 della legge n.41 del 2007, la tessera del tifoso e il controllo degli striscioni.
In aula i ‘capi’ ultrà di tutta Italia a rappresentare fede e passione (Arezzo, Ascoli, Atalanta, Avellino, Bari, Bologna, Bologna Fortitudo Basket, Brescia, Cavese, Cesena, Fasano, Genoa, Lazio, Milan, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Reggiana, Sampdoria, San Donà, Ternana, Udinese, Venezia, Vicenza) con in mente la medesima e conclamata richiesta: “Riportateci allo stadio e lasciateci tifare. Noi siamo i veri clienti di questo calcio, quelli che pagano il biglietto e abbiamo tante cose da dire!”.
“Siamo stati dei maestri per l’Europa intera,eravamo il mito per l’Europa e oggi l’Europa ci bagna il naso: noi vogliamo riavere i nostri strumenti. Lasciateci fare i tifosi, non dividete le curve. Lasciateci fare quello che siamo bravi a fare, con passione: tifare” ha detto il capo ultras atalantino Bocia che aggiunge: “Non si può dividere una curva: perché non si possono fare le coreografie. Quelle coreografie che sono studiate e pensate con passione: noi siamo il dodicesimo in campo. Devono ridarci quello di ci spetta”.