Una valanga staccatasi dal Monte Nevoso, in Valle Aurina, in Alto Adige, ha causato il decesso di sei persone. A quanto riferito dai soccorritori alcune persone sono riuscite a riemergere dalla neve con i propri mezzi.
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inque dei deceduti sono altoatesini della Val Pusteria, mentre il sesto è un austriaco. Tra le vittime anche una donna. Nel bilancio anche un ferito. Altri otto alpinisti sono stati recuperati illesi. Cento uomini delle varie organizzazioni di soccorso in montagna, coadiuvati da quattro elicotteri, sono intervenuti sul posto dove si è consumata la tragedia. Ancora non sono ben chiare le cause del distacco della valanga. A quanto riportato dai soccorritori il pericolo di caduta valanghe segnalato era di due su una scala di cinque. Sembra che si sia creato il fenomeno del sovraccarico nevoso, cioè lo slittamento di uno strato di neve fresca su uno strato più duro di neve più vecchia.
La valanga si è staccata alle ore 11.15 a oltre 3.000 metri di altezza e durante la sua discesa ha travolto gli sciatori intenti nella loro attività. Una decina di persone sono rimaste sepolte sotto la valanga. Il Monte Nevoso (3.358 metri) si trova lungo la linea di confine tra Italia e Austria, nel nostro paese fa parte della Val Pusteria ed è la seconda cima nel gruppo delle Vedrette di Ries. La comitiva di persone rimasta coinvolta si stava dirigendo verso la cima ad oltre 3.000 metri, dove gli elicotteri volano con poco carburante e perciò devono essere leggerissimi.
Il senatore Hans Berger, esponente della Svp, appassionato alpinista e profondo conoscitore della zona ha dichiarato: “La zona dove si è staccata la valanga che ha ucciso sei alpinisti in Valle Aurina è un grande triangolo, con il vertice rivolto verso la vetta. Alla base di questo triangolo c’è un grande avvallamento. Se una slavina si stacca lassù, per chi si trova più in basso non c’è via di scampo e la neve si può accumulare per metri e metri”.