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essun passo indietro, il presidente Claudio Lotito non tende la mano ai tifosi biancocelesti, sale in cattedra e dispensa la sua verità. Le barriere nelle curve dello stadio Olimpico, la sudditanza della società ai tifosi e ancora l’ennesima critica a quanto su quegli spalti accade e poco c’entra con lo sport. Nella sua lectio magistralis all’Università Europea di Roma il patron biancoceleste è un fiume in piena, come al solito, e non apre spiragli di conciliazione con quella tifoseria che è tornata a contestare ancor più forte dopo la deludente stagione della Lazio. L’Europa League sfumata, le competizioni europee legate al miraggio del sesto posto (a condizione della sconfitta del Milan in Tim Cup contro la Juventus) e il derby alle porte.
Con la curva Nord ancora deserta in segno di protesta contro la divisione delle curve: «Le barriere sono scelte che magari si possono non condividere ma che bisogna rispettare, un presidente di calcio cosa può fare se non rispettare i dettami delle autorità di pubblica sicurezza? Ci sono stati dei comportamenti che sono stati sottoposti ad autorità giudiziaria e se ci fossimo opposti il Prefetto avrebbe decretato la chiusura dello stadio. Su questo tema è stata fatta molta strumentalizzazione – precisa Lotito rispondendo a uno studente – la curva dell’Olimpico è molto numerosa rispetto a quella delle altre città e merita una gestione diversa. Sono state fatte delle scelte legate esclusivamente alla tutela della sicurezza, affinché sia luogo di tutti quelli che vogliono accedere e non patrimonio esclusivo di pochi».
Fonte : Il Tempo