Per essere un rimedio ‘antistress’, è decisamente prestigioso. Bentornata Europa League, esclamano in cuor loro Stefano Pioli e i suoi uomini. La Lazio si presenta a Praga da unica italiana rimasta ancora in corsa, lo Sparta di Scansy è l’ostacolo da superare sulla strada che conduce dagli ottavi ai quarti di finale. Deludente, priva ormai di stimoli in campionato, la formazione biancoceleste si rituffa quasi sollevata nella competizione che finora le ha regalato le maggiori, pressoché uniche soddisfazioni. “In Europa siamo stati sempre continui, non esserlo anche in Italia ci ha permesso di scaricare energie in questo torneo”, rivela insomma il tecnico emiliano nella conferenza stampa della vigilia, dalla pancia della Generali Arena (Stadion Letná).
“SARÀ UNA BATTAGLIA, QUELLO CHE ABBIAMO FATTO FINORA NON CONTA NULLA” – “Ci attende una vera battaglia, contro un avversario imbattuto in Europa League proprio come noi. Lo Sparta gioca un buon calcio, ma come tutte le squadre ha dei punti deboli. Starà a noi essere abili nel colpirli”, è la preview della partita stilata da Pioli. Nel rendimento altalenante tra Serie A e coppa, l’allenatore di Parma vede “solo aspetti positivi” in chiave europea, pur consapevole che “non conta nulla cosa è stato fatto finora”. Il collega ceco Scansy promette uno Sparta aggressivo, proclama che non intimorisce Pioli: “Dovremmo rispondere con le stesse armi, ma in fin dei conti il nostro modo abituale di interpretare le gare. Sarà una sfida aperta ed equilibrata, faremo la nostra partita per portare a casa un risutato positivo nell’ottica dei 180 minuti. Segnare almeno un gol in trasferta sarebbe importantissimo, dovremmo giocare con intelligenza, ritmo e intensità dal primo all’ultimo minuto”. Parentesi amarcord, quando un giornalista ceco apre l’album dei ricordi e rievoca il ritorno dei quarti di finale dell’allora Coppa dei Campioni (marzo 1985), tra lo Sparta Praga e la Juventus di un giovanissimo Pioli: “Ricordo quella partita, anche se perdemmo 1-0 passammo il turno (i bianconeri avevano vinto all’andata 3-0, ndr). Fu una stagione positiva perché vincemmo la coppa, anche se fu una vittoria triste per la tragedia dell’Heysel”.
F
onte : La Repubblica