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Poli: “La Lazio può passare il turno, ma arrivare in fondo sarà dura”. Poi una frecciata a Spalletti…

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Con il suo gol nello spareggio di Napoli contro il Campobasso ha messo fine all’incubo della Serie C in una delle stagioni più avventurose della storia della Lazio. Sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione di riferimento per tutti i tifosi biancocelesti, “I Laziali Sono Qua” è intervenuto uno degli eroi del -9, Fabio Poli, per parlare del momento della Lazio dopo il buon pareggio esterno ottenuto nell’andata degli ottavi di finale di Europa League in casa dello Sparta Praga e a due giorni dalla sfida di campionato contro l’Atalanta.

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Si parte dalla sfida di ieri sera tra Sparta Praga e Lazio: “Una buona Lazio, un po’ sprecona in realtà. E’ partita forte, ma dopo 10 minuti prendere gol ti scombina un po’ i piani. Non credevo che Pioli avrebbe fatto giocare Keita al posto di Lulic. Il numero 14 ha fatto una buona gara così come tutte la squadra. Peccato per gli infortuni nel finale che hanno obbligato il mister a fare cambi e a non sfruttare le armi dalla panchina. Un ottimo risultato comunque, anche se c’è ancora una gara di ritorno da giocare. Lo Sparta Praga è una squadra da prendere con le molle, gioca bene anche in trasferta e ha molta corsa, ma la Lazio ha dimostrato di poter passare il turno

Un occhio ai singoli: “La Lazio ha offerto una prestazione più che sufficiente, non capisco come ad alcuni giocatori siano state date delle insufficienze dopo un buon risultato in un campo difficile come quello di ieri . Konko ha fatto un’ottima partita finchè è stato in campo, ma credo che Biglia sia stato l’uomo in più. Keita ha svariato molto in attacco, ha fornito assist ai compagni, ha giocato molto bene. Anche Candreva ha giocato molto bene, è stato sfortunato in occasione della traversa, quando Antonio è in forma è un elemento imprescindibile. Per il resto credo la prestazione di tutti i calciatori sia stata più che sufficiente“.

La Lazio vorrebbe giocarsela fino alla fine in questa Europa League: “Se la Lazio fosse quella dell’anno scorso potrebbe arrivare sicurmente in fondo. Quest’anno la vedo difficile, ci sono squadre molto forti, squadre esperte a livello internazionale e molto preparate. La Lazio per arrivare in fondo deve essere sempre al top ed avere un grande equilibrio di gioco. In questo momento la vedo molto difficile. Cosa servirebbe per arrivare in fondo? Se una squadra vuole arrivare in fondo deve innanzitutto avere la fortuna di avere un buon sorteggio, anche se dopo gli ottavi rimarrano solo squadre molto forti. Credo Borussia Dortmund e Villareal abbiano qualcosa in più delle altre, mentre mi ha sorpreso vedere un Tottenham surclassato così dai tedeschi“.

Domenica sera Lazio-Atalanta, non è semplice preparare una sfida del genere: “E’ difficile. Vedere la differenza tra la Lazio in Europa e quella in campionato è inspiegabile. Per affrontare al meglio l’Europa League la Lazio deve rimanere concentrata anche in campionato, non può pensare di snobbare la competizione“.

La Lazio ha il problema attaccanti: “Per un attaccante credo possa essere difficile giocare bene quando non ha continuità. Cambiando sempre gli interpreti si genera insicurezza nei giocatori, quando invece i giocatori giocano spesso assieme trovano subito l’intesa ed il feeling“.

Dopo la grande annata scorsa, Pioli quest’anno è un po’ in difficoltà: “Pioli si sta comportando bene. I giocatori devono fare il loro lavoro ed allenarsi, mentre l’allenatore deve cercare di mettere in campo la squadra migliore per ottenere i migliori risultati. Sicuramene potrebbe essere un problema il fatto di cambiare spesso la formazione iniziale. Poi dopo un campionato come quello dello scorso anno ripetersi diventa molto difficile, soprattutto con un mercato estivo fatto di giovani promesse“.

In chiusura un pronostico sul campionato: “Credo che la Juventus possa ancora vincere il campionato anche quest’anno, la cosa più importante è che la Roma non arrivi troppo in alto perchè non sopporto Spalletti (ride ndr). Se il tecnico giallorosso fosse così bravo ad agire come è bravo a parlare…

Giulio Piras

 

 

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