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Odissea O. J. Simpson: tra nuovi “sconcertanti” sviluppi e la serie TV…

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Nessun americano potrà mai dimenticare dove fosse quando, l’ex campione di football O.J. Simpson, incriminato nel 1994 per l’omicidio della moglie Nicole Brown e del suo amico Ronald Goldman si diede alla fuga alla guida di una Ford Bronco bianca. Una nazione intera assistette in diretta tv (95 milioni di spettatori) per 24 ore a quella maldestra caccia all’uomo che sarebbe stata solo l’inizio del caso O.J. e avrebbe segnato l’inizio della reality television. Dopo il consenso unanime di pubblico e critica negli Usa, il 6 aprile arriva su FoxCrime American Crime Story: The People v. O.J. Simpson. La serie tv che racconta il processo del secolo, che ha affidato la narrazione del processo del secolo ad un cast stellare dove spiccano tra gli altri John Travolta e il premio Oscar Cuba Gooding Jr. Ma ci sono sviluppi su questo giallo nel giallo, il caso OJ è tornato improvvisamente alla ribalta a distanza di decenni.
A Los Angeles è spuntato dal nulla un coltello, apparentemente trovato nell’ex casa dell’ex campione e consegnato a un agente di polizia che lo avrebbe custodito per anni. Un ritrovamento avvenuto durante la demolizione della proprietà da parte di una persona che lavorava nel cantiere e consegnato a un poliziotto. Quest’ultimo lo avrebbe conservato per tutti questi anni, senza avvisare nessuno. Il caso è da considerarsi formalmente ancora aperto visto che un colpevole non è stato trovato. OJ Simpson infatti, dopo quel clamoroso processo che spaccò l’America, fu scagionato dall’accusa di omicidio e per questo non può essere nuovamente accusato dello stesso crimine. Il presidente Barack Obama si è detto «sconcertato» dagli ultimi sviluppi sul caso. Tornando alla nuova serie è prodotta da Ryan Murphy da notare che avrà la stessa struttura antologica dell’altra sua fortunata creatura, American Horror Story: ogni stagione racconterà un caso di cronaca nera scelto fra i più eclatanti della storia americana. Questa prima, su O.J. Simpson, sarà composta da 10 episodi. Il cast è ricco di nomi importanti. Il premio Oscar Cuba Gooding Jr. (Jerry Maguire) interpreta O.J. Simpson, mentre Sarah Paulson è la combattiva rappresentante dell’accusa. Il nome più famoso è quello di John Travolta che torna in tv dopo 40 anni per vestire i panni di Robert Shapiro, avvocato e amico di Simpson. La serie segna il ritorno in grande stile di un altro attore molto amato, David Schwimmer, il Ross della mitica sitcom Friends, che interpreta un altro membro della squadra di difesa, Robert Kardashian, noto alle cronache anche per essere il padre delle sorelle Kim, Khloè e Kourtney Kardashian. Ci sono pochi momenti storici che hanno davvero unificato la società americana. Quando un evento è in grado di fermare una nazione e tenerla col fiato sospeso, è destinato a restare per sempre nella memoria. Orenthal James (O.J.) Simpson era un 47enne ex campione di football che aveva realizzato l’American dream, diventando incredibilmente popolare come modello di successo per tutti gli afroamericani. La vita privata di O. J. si rivelò, col passare del tempo, popolata da luoghi oscuri, il cui epilogo tragico è l’accusa di omicidio dell’ex moglie Nicole Brown. Nel processo che iniziò il 24 gennaio ’95, Marcia Clark, il pubblico ministero cui nulla fu perdonato dalla stampa dell’epoca, dalla pettinatura ai tailleur, dichiarò: “fin dall’inizio avevo capito che era diventato un circo più che un processo“.
L’attenzione popolare e la morbosità dei media trasformarono il caso Simpson in una performance, aprendo a quel voyeurismo televisivo che è sfociato nella forma reality e riempirà i palinsesti della tv globale negli anni a venire. Nel processo dell’ex campione i nodi più intricati della società americana arrivano al pettine: il bianco non è uguale al nero; un uomo ricco con un dream team di difensori ha molte più tutele di un cittadino qualsiasi; la violenza sulle donne è un tema così angoscioso che l’opinione pubblica preferisce evitarlo. Si aggiunga a questo il senso di colpa collettivo dell’America bianca che nel 1995 non aveva ancora smaltito la vergogna per il terribile pestaggio del tassista afroamericano Rodney King. Non a caso la serie si apre con le immagini di repertorio delle le sommosse a sfondo razziale che scoppiarono a Los Angeles in quell’occasione, due anni prima del processo contro O.J.

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onte: Ansa

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