Eccone i tratti più salienti: “Stasera, l’Olimpico è stato teatro di una invereconda caporetto, appena tre giorni dopo la straordinaria vittoria contro l’Atalanta (6 punti nelle ultime 14 partite; 26 gol in 29 partite: terzo peggior attacco del campionato; ultima vittoria conosciuta, 6 dicembre 2015, Atalanta-Palermo 3-0; punti di vantaggio sulla terzultima: 4).
Poi ha continuando ha scritto: “La bruciante eliminazione dal secondo torneo continentale non sancisce soltanto il totale fallimento tecnico di una stagione che segna il punto più basso della gestione lotitiana (sconfitta nella finale di Supercoppa di Lega con la Juventus; eliminazione dal preliminare di Champions League per mano del Bayer Leverkusen; eliminazione nei quarti finale della Coppa Italia ad opera della Juventus), eliminazione negli ottavi di finale dell’Europa League controllo Sparta Praga; ottavo posto in classifica dopo 29 turni con punti 41, cioè 7 in meno del Milan sesto in zona Europa League; 18 punti in meno della Roma terza, 23 punti in meno del Napoli secondo, 26 punti in meno della Juve capolista. Non certifica soltanto il crac del calcio italiano che non ha più una sua rappresentante né in Champions League né in Europa League. C’è di peggio”.
Poi conclude con un suggerimento per il “presidente”: “Bene. Anzi, male. Lotito è presidente della Lazio dal 19 luglio 2004. Dopo quasi dodici anni, è arrivato il momento che faccia qualcosa di laziale: venda la Lazio. E, se non trova un acquirente, la consegni al Prefetto Tronca, visto che il sindaco non c’è. Purché questo strazio finisca. La vita di ogni uomo è contrassegnata da molti dubbi e poche certezze. La vita di un tifoso laziale ha una sola certezza: basta con Lotito”.