Una Lazio imbottita di riserve, la cosiddetta Lazio 2, ha affrontato questa sera all’Olimpico l’Atalanta di Edy Reja, grande ex della gara. Come già aveva largamente anticipato in conferenza, Pioli si è affidato a chi ha giocato meno. Dentro quindi Kishna, Patric, Braafheid, Onazi, Cataldi. Di contro l’Atalanta è scesa in campo con la formazione tipo in cerca di punti salvezza ed approfittare della sconfitta del Frosinone.
POCA ATALANTA, ZERO LAZIO – Dalle prime battute del match si capisce subito che l’Atalanta sarà la squadra che farà la partita. I biancocelesti invece aspettano gli avversari per poi poter ripartire in contropiede. Gli orobici però sono troppo macchinosi e solo al 17esimo si rendono pericolosi. Solito errore di Mauricio che regala palla agli avversari, D’Alessandro si presenta a tu per tu con Marchetti che lo grazia colpendo il palo. Un minuto dopo Marchetti mette in corner un bel tiro a giro di Gomez. Al 36esimo Mauricio si fa perdonare anticipando in scivolata Kurtic pronto a ribattere in rete un cross che aveva messo fuori causa Marchetti. E la Lazio? Nessun tiro e nessuna fiammata come spesso accade. Si va all’intervallo sullo 0-0.
SCOSSA KEITA, KLOSE GOL – Il secondo tempo vede una Lazio più dinamica e più propositiva dei primi 45 minuti. La scossa avviene con l’inserimento di Keita per uno spento Kishna. Il senegalese mette subito in difficoltà la retroguardia bergamasca con le sua velocità. La Lazio alza il ritmo e l’Atalanta va in tilt al 68esimo. Patric appoggia a Keita che di prima lancia in profondità Mauri. Il capitano viene ostacolato da Sportiello in uscita ma Klose è bravo a realizzare il tap in vincente depositando il pallone in fondo al sacco. 1-0 e gloria per il tedesco. Dopo il gol l’Atalanta crolla psicologicamente e non riesce a creare pericoli dalle parti di Marchetti. Il match, molto brutto, corre liscio fino al 94esimo, quando Klose realizza la doppietta su assist di Anderson che in contropiede solo soletto mette il tedesco a tu per tu con Sportiello. 2-0 e tutti sotto la doccia.
Marco Corsini