Il modulo adottato da Lino Banfi ne “L’allenatore nel pallone” (il 5-5-5), sarebbe l’unica soluzione per ovviare alle evidenti lacune tattiche della squadra di Pioli.
LA DIFESA – La squadra di Pioli, viste le carenze difensive, non può permettersi di affrontare le gare con la stessa difesa alta presentata in questi ultimi mesi. Con l’assenza di un vero fuoriclasse difensivo come De Vrij è un vero e proprio suicidio tattico tenere la linea arretrata troppo alta, soprattutto attuando questo schema con uomini lenti come Hoedt e Bisevac. Inutile dare giudizi su un “giocatore” come Mauricio, il centrale brasiliano ha ampiamente dimostrato di non avere le qualità per calcare i campi della Serie A e probabilmente troverebbe difficoltà anche in categorie inferiori.
IL CENTROCAMPO – Un ottimo filtro offerto dal centrocampo, potrebbe essere questa la panacea di tutti i mali, ma a differenza della scorsa stagione su questo Pioli non può contare, viste le troppe corse a vuoto di un Parolo ancora fuori giri e un Lucas Biglia che fino ad ora non è mai riuscito a trovare la piena condizione fisica. Per il momento i sostituti, soprattutto nel ruolo di mediano, non si sono dimostrati all’altezza della situazione.
L’ATTACCO – Altro grande problema in casa Lazio: al termine della passata stagione la squadra di Pioli era il secondo reparto offensivo della Serie A, mentre oggi, la rosa biancoceleste si è trasformata in una squadra priva di uomini col fiuto del gol e poco cinica. Sarebbe più funzionale non impuntarsi su un unico modulo, quello del 4-3-3 e ovviare al problema in zona gol provando una tattica alternativa: l’inserimento di un trequartista puro e l’utilizzo di un 4-2-3-1 potrebbe esaltare le caratteristiche di un giocatore finora poco utilizzato e tutto da scoprire, Ravel Morrison.
Per tutti questi motivi il Pioli dello scorso anno sembra andato in confusione e mentre cerca di schiarirsi le idee proviamo ad aiutarlo con la spiegazione della bizona, magari potrebbe tornargli utile: “Mentre i cinque della difesa vanno avanti, i cinque attaccanti retrocedono e così viceversa. Allora la gente pensa: ma quelli che c’hanno cinque giocatori in più? Invece no, perché mentre i cinque vanno avanti, gli altri cinque vanno indietro, e durante questa confusione generale le squadre avversarie si diranno: “Ah! Ah! Che cosa sta succedendo?” E non ci capiscono niente e nemmeno noi…”