Passi come preventivabile la sconfitta contro una buona squadra come il Sassuolo. Attaccanti talentuosi come Berardi e Defrel la Lazio non ce li ha. Ma la differenza non è tanto il reparto offensivo, infatti ad oggi la Lazio vanta il sesto attacco del campionato, ma quanto la difesa che, con i suoi 36 gol subiti è ottava davanti soltanto alle squadre che lottano per non retrocedere. Nel mercato di riparazione il presidente Lotito ha pensato bene di non riparare nulla. O meglio, ha ingaggiato il solo Bisevac: un difensore che all’età di 32 anni, nell’ultimo biennio, ha giocato veramente poco con l’Olympique Lione. La Lazio è passata dalla bolgia contro il Bayer Leverkusen, alla diaspora di ieri sera. E sì, dobbiamo chiamarla proprio così.
Il punto più basso della gestione Lotito?
I
eri sera la Lazio in quanto società, secondo il mio modesto punto di vista, ha toccato un nuovo record di incapacità manageriale. Mentre, dal canto loro i laziali hanno vinto, o meglio stanno vincendo, perché ormai tutti (o quasi) si rendono conto, chi più chi meno, che è terminato il tempo di essere fedeli alla causa a prescindere, se questa poi è mal intenzionata o non vogliosa di alimentare il fuoco sacro di Vesta. Siamo Romani. Siamo i cittadini della Capitale d’Italia. Siamo i tifosi della prima squadra della città! Ieri dinanzi a quasi tremila spettatori paganti – forse il peggior dato della gestione Lotito e in assoluto il peggior dato di presenze allo stadio in campionato – la Lazio ha fatto veramente una brutta figura. In un lunedì pieno zeppo di pioggia, freddo e piovoso, la Lazio SPA continua a far acqua da tutte le parti. Non parliamo di bilanci, ma del rapporto empatico fra chi gestisce la società e chi va allo stadio. Non lo dico io, Davide Sperati, lo dicono i dati che non mentono mai e che sono contestualizzati.
Lotito ieri ci ha fatto fare una brutta figura a livello nazionale. Lui e tutti, sottolineo tutti, i suoi uomini non riescono a lavorare per il bene di noi tifosi o “clienti” (se preferite questo termine). Ora sarebbe doveroso e giusto, capire quanto potere ha Igli Tare nel decidere i giocatori d’acquistare, quanto potere decisionale ha Stefano De Martino nel decidere le strategie comunicative, quanto potere ha Marco Canigiani nel valorizzare il marketing Lazio. Questo ci potrebbe essere d’aiuto per capire veramente quanto sia la responsabilità del presidente in questo fallimento. Ad oggi, e sotto tutti i punti di vista, la Lazio non credo stia valorizzando appieno il potenziale a sua disposizione.
I Tifosi però non mollano
Perdere contro il Sassuolo ci può stare, giocare in un Olimpico deserto di lunedì alle diciannove no. Nel frattempo – giusto per farvi capire la gravità di come vengono trattati i laziali – alla nostra redazione da mesi viene negato il diritto di accedere in tribuna stampa e a Formello, soltanto perché ho creato http://www.laziochannel.it e non certo lazioslurp.com. Qualcuno si chiederà se quando ho creato il dominio avessi i requisiti necessari per farlo e la risposta è fin troppo scontata. Senza soffermarci troppo, sottolineo che nella nostra redazione, i valori della legalità, dell’onesta e del professionismo sono dei capisaldi posti alla guida di questo bellissimo progetto editoriale. A differenza di alcuni, il sottoscritto ha sempre lottato per il nostro ideale, senza mai ostentarlo. Neanche di fronte alle mezze calzette che sono sparse fra Radio e Formello, di cui alcune non sono nemmeno tifosi laziali. Senza essere megalomani, io so quello che ho fatto per la causa biancoceleste e lo sanno bene tutti gli addetti ai lavori. In tanti si riempiono la bocca parlando di Lazio ma dovrebbero essere più accorti nel farlo: non tutti infatti sono stati soldati, non tutti infatti hanno dato soldi e tempo quanto noi ragazzi di curva. La Curva Nord è il nostro patrimonio più grande, ed è lì che cresce il valore Lazio e le nuove leve, pronte a fare mille sacrifici per seguire un vessillo. Pronte all’azione e dotati di coraggio non si fanno problemi a seguire la Lazio a Napoli o a Bergamo, a Palermo o a Udine. Loro partono a prescindere. Non importa dove.
In conclusione
Ieri vedendo lo stadio vuoto ho provato, tristezza, ma anche tanta fiducia e speranza. Noi non siamo automi, Noi siamo Atto e Pensiero. Noi abbiamo degli ideali e prima della Lazio, mettiamo la Libertà. La Lazio è comunque un “gioco”, le nostre famiglie vengono prima. Noi non siamo clienti da spolpare, non siamo i deficienti come crede qualcuno, noi non compriamo a prescindere i gadget della Lazio, noi non abbocchiamo come fan tutti. Noi siamo una tribù, siamo un popolo, siamo un manipolo di fratelli. Il laziale è diverso. Il laziale è contro il sistema. Un uomo tremendamente Onesto, Libero e Coeso. Proprio come il nostro simbolo, proprio come la Nostra Ente Morale e i nostri valori sportivi. Ecco chi è il laziale. Forza e Onore Avanti Lazio!