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Gregucci: “Lazio, punta sull’EL. Contro lo Sparta bisognerà essere ineccepibili”

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L’ex giocatore della Lazio e attuale tecnico dell’Alessandria Angelo Gregucci è intervenuto ai microfoni di ‘LSR’ per parlare del momento dei biancocelesti, queste le sue dichiarazioni: “Non ho visto la gara con il Torino, ma ritengo che bisogna puntare sull’Europa. Abbiamo avuto un buon sorteggio e dobbiamo vincere per arrivare carichi ai quarti. Il campionato è stato a singhiozzo, ma spesso succede così con i giovani, alcuni dei quali hanno interrotto il percorso di crescita esponenziale. Felipe Anderson? Il suo calcio quest’anno è decisamente triste. Per me dovrebbe essere più spumeggiante, ma questo è un difetto che hanno anche altri giovani. Lui deve avere entusiasmo di entrare in un progetto e bisogna infondergli forza e, sotto questo aspetto, mi fido di Pioli. Il cambio di modulo con il Torino? Penso sia stata un’idea tattica, schiacciare con i due attaccanti il centro della difesa, dove il Torino soffre. Ma al di là di questo bisogna migliorare l’atteggiamento, come hanno fatto Milinkovic e Keita, che hanno fatto la differenza. Vorrei vedere i giovani sfrontati e con più iniziativa: l’anno scorso hanno mostrato di avere qualità, quest’anno è l’opposto, quindi la verità sta nel mezzo. La differenza di atteggiamento rispetto all’anno scorso sta nell’umore con cui si scende in campo: l’anno scorso tutti collaboravano e prendevano iniziative, quest’anno invece dobbiamo prendere schiaffi per reagire. I cambi di Cataldi e Lulic? Credo siano stati psicologici, ma bisognerebbe chiederlo a Pioli. Comunque credo sia inutile piangersi addosso, anche perché se raggiungi la semifinale o la finale di Europa League cambia tutto. In questo momento manca la fiducia: Pioli, sotto questo aspetto,  è un allenatore meritocratico, che guarda tutto e, se non ti alleni bene durante la settimana, difficilmente avrai da lui una maglia fa titolare. Secondo me dovrebbe far capire ai giovani che cosa rappresentano, la divisa che indossano, per farli sentire parte di un progetto. Lo Sparta Praga? È una squadra giovane, che sa ben interpretare il calcio moderno e la Lazio dovrà mostrargli la sua superiorità tecnica. Si dovrà correre e bisognerà fare molta attenzione nell’arco dei 180′. Occorrerà essere ineccepibili, non protestare troppo e avere un atteggiamento impeccabile. Le difficoltà difensive? Bisognava studiare la linea in ritiro ripassare sempre i principi in quelle settimane pulite. Poi fondamentale doveva essere la ricerca degli interpreti, che è difficile perché non ci sono difensori di spessore internazionale. Quest’anno con De Vrij abbiamo subito una grave perdita, perché lui fa benissimo palla a terra, nel gioco aereo e nell’uno contro uno, caratteristiche che non si trovano nei difensori attuali”.

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