Muore all’età di 90 anni George Martin, ben più che storico produttore della formazione di Liverpool. Il suo primo incontro con Lennon e compagni avvenne nel ’62, dopo il rifiuto da parte della casa discografica “Decca” a rappresentarli. Firmarono un contratto base, anche se Martin inizialmente era molto perplesso circa il talento dei ragazzi, che poi diventeranno un fenomeno mondiale senza precedenti.
Questo segnò l’inizio di una lunga relazione nella quale l’esperienza musicale di Martin aiutò a colmare e compensare il talento grezzo e il suono che i Beatles volevano ottenere. Non sapevano leggere la musica; la loro abilità nel suonare era tuttavia lodevole, e “non si poteva fare a meno di farseli piacere” ma egli dovette affinare i loro talenti nascosti.
La maggior parte degli arrangiamenti per strumenti orchestrali venne realizzata da Martin in collaborazione con membri dei Beatles. Un buon esempio ne è Penny Lane, per cui Martin lavorò con Paul McCartney su un assolo di tromba: McCartney esponeva cantando la melodia e Martin la trascriveva su uno spartito.
Famose le sue collaborazioni con gli America, i Van der Graf Genetaror, gli UFO, lo stesso Paul Mc Cartney, gli Ultravox. Su tutti, George Martin fu il produttore di Candle in the Wind di Elton John, nella nuova edizione pensata per la morte di Lady Diana, uno dei singoli più venduti della storia della musica leggera. A dare conferma della sua morte, sui social, Ringo Starr e Sean Lennon.
Ringo Starr, oggi 75enne, lo ricorda così: “Grazie per tutto il tuo amore e per la bontà George”.Messaggi di cordoglio da tutto il mondo della musica, cui si è unito anche Sean Ono Lennon, figlio di John Lennon che ha twittato: “RIP George Martin. I’m so gutted I don’t have many words”.