Il confine tra storia e favola è spesso sottile, soprattutto nello sport. Prendete l’esempio della Lazio Basket in Carrozzina. Dieci vittorie su dieci nella regular season di Serie B, primo posto conquistato a suon di record e ora i play off per la promozione in A. Una grande pagina di storia, appunto. Ma anche una favola da raccontare. “La nostra è una bella realtà, stiamo vivendo un sogno”, con queste parole il presidente Moreno Paggi ci dà il benvenuto al Pamphili Village di Via di Vigna Girelli, al Trullo. Realtà e sogno nella stessa frase? Non è casuale per chi nel 2012 – dalle ceneri della Elecom – ha dato vita alla 56esima sezione della Polisportiva biancoceleste. Inseguire un sogno, tra le mille difficoltà di tutti i giorni, è il suo pane quotidiano.
Basta poco per toccare con mano gli ostacoli con cui convivono lui e i suoi ragazzi. Giocare l’andata dei quarti di finale (20 marzo) a Trapani, per esempio. “C’è il rischio di dover andare in Sicilia con la nave”, l’annuncio coglie di sorpresa i giocatori. “Con l’aereo non riusciremmo ad arrivare in tempo per la partita”. C’è chi confessa di soffrire di mal di mare, chi proclama: “A me va bene tutto, basta che vinciamo”. Poi il lieto fine: “Ci hanno comunicato che è stato posticipato l’inizio della gara”. Tutti sull’aereo allora, senza doversi sorbire 12 ore tra le onde e spendere cifre esorbitanti: “Per una realtà come la nostra – spiega il presidente – è difficile trovare i soldi. Andiamo avanti solo grazie alla Lottomatica e al nostro sponsor “Il gioco del lotto”. L’ideale sarebbe che si aggiungesse un’altra realtà per permetterci di affrontare eventualmente la Serie A in maniera competitiva. Intanto proveremo a raggiungere questo traguardo storico nel segno del territorio”.
È da lì del resto che giungono le storie più belle. Come quella di Alessandro, rimasto paraplegico a 45 anni dopo un incidente stradale: “Per venire agli allenamenti – racconta Paggi – parte da solo in macchina da Nettuno. Questo per me è il miracolo dello sport”. A guidare questo gruppo eterogeneo, che unisce ventenni e cinquantenni, è coach Fabio Castellucci: “Consiglio a tutti un’esperienza di questo tipo, ai miei studenti di Scienze Motorie (insegna Sport adattati a Tor Vergata, ndi) faccio sempre provare le carrozzine. In questo modo si possono rimuovere tanti preconcetti sulla disabilità”. La Lazio Basket in Carrozzina è insomma uno dei fiori all’occhiello della Polisportiva biancoceleste. È proprio il presidente generale, Antonio Buccioni, a lanciare l’appello: “Vorrei che la città aiutasse questa attività nel suo meraviglioso percorso”. “Speriamo nel 2024, le Olimpiadi – aggiunge Paggi – sarebbero un grande traino per gli sport paralimpici”. Nelle sue parole, un misto di speranza e di consapevolezza. Sogno e realtà, storia e favola: per la Lazio Basket in carrozzina il confine è davvero sottilissimo.
F
onte: La Repubblica