Il ricorso del pubblico ministero Mario Remus contro i proscioglimenti di tutti gli imputati emessi dalla Corte di Assise di Appello il 31 ottobre 2014 è stato accolto solo in parte, il processo d’appello bis si riaprirà infatti, solo per i medici.
Nelle motivazioni che i giudici supremi hanno dato vi è scritto che – I medici avevano una posizione di garanzia a tutela della salute di Stefano Cucchi e il loro primo dovere era diagnosticare con precisione la sua patologia anche in presenza di una situazione complessa
ILARIA CUCCHI – La sorella di Stefano:”Siamo molto soddisfatti: la Cassazione ha riconosciuto che i nostri motivi non erano infondati, e hanno riconosciuto che nonostante la grande confusione creata dai periti, la giustizia non avrebbe dovuto abdicare rinunciando a nuovi accertamenti ma avrebbe dovuto predisporre una nuova perizia. Non ci si doveva arrendere senza una causa di morte certa. La Corte parla di resa cognitiva dei giudici d’appello. Questa resa cognitiva la dobbiamo ai periti. Ma non ci deve fermare, cosi come non si deve fermare il corso della giustizia verso la verità. E’ stata onesta la rinuncia al ricorso contro il proscioglimento dei tre agenti della penitenziaria in ragione degli elementi che stavano emergendo dall’indagine dei pm Pignatone e Musarò nell’ inchiesta bis sulla morte di Stefano che coinvolge cinque carabinieri”. E conclude:”Il nostro ricorso era fondato quasi esclusivamente sul fatto che si sarebbe dovuto parlare di omicidio preterintenzionale e non di lesioni. La corte ci ha riconosciuto il fatto che i nostri motivi non erano infondati”.