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Candreva racconta i suoi inizi e lancia un appello ai tifosi

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Continua il tour nelle scuole della S.S.Lazio, a questo giro alla scuola primaria Alessi hanno partecipato Onazi, Patric, Braafheid e Candreva. Queste le parole del numero 87 biancoceleste riprese da lalaziosiamonoi.it: Fa sempre piacere essere considerati esempi positivi, ci fate tornare giovani. Abbiamo una grande responsabilità, quella di cercare di essere un esempio di valori, soprattutto fuori dal campo. Per avere successo poi ci vuole fortuna, entusiasmo e voglia di divertirsi. Le incomprensioni con i compagni e con l’allenatore capitano durante gli allenamenti e le partite, ma quello che importa è che non si vada oltre, chiarire rispettosamente con una stretta di mano e finirla lì. Può capitare che tra compagni ci si arrabbi perché qualcuno non rispetta il gioco di squadra, ci si può mandare a quel paese per un’azione di gioco o un fallo commesso, ma l’importante poi è sempre chiarirsi. L’esordio in serie A non lo dimenticherò mai, è stata una grande gioia giocare al fianco di giocatori che fino a poco prima avevo visto solo in tv. Il sacrificio più grande è essere professionali fuori del campo, alimentarsi e riposare nella giusta maniera. Per arrivare a certi livelli sacrifici bisogna farne tanti, ma non si deve perdere mai l’entusiasmo, neppure quando si cresce. Essere riconosciuti per strada fa piacere, ma bisogna restare sé stessi, umili, senza montarsi troppo la testa, perché in carriera può capitare di avere più bassi che alti”. In chiusura Candreva si rivolge ai tifosi: “È importante che torni l’entusiasmo tra i tifosi, perché noi giochiamo per farli esultare e tornare a casa con il sorriso. La situazione degli stadi? Credo sia migliorata. Io a scuola andavo con voglia, non sono mai stato bocciato e mi divertivo molto soprattutto nell’ora di educazione fisica. Penso che la scuola e lo studio siano importanti per la formazione dei ragazzi“.

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