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Siviglia: “Lazio, Pioli non deve essere il capro espiatorio. E occhio al Verona…”

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Difensore centrale della Lazio di Delio Rossi ma con ampi trascorsi anche con la maglia dell’Hellas Verona, Sebastiano Siviglia è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” per parlare della prossima sfida che vedrà i biancocelesti di Pioli opposti proprio agli scaligeri, giovedì prossimo.

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Secondo il mio punto di vista quella di giovedì sera sarà una partita delicata. Gli stimoli saranno dalla parte del Verona, che sta dimostrando sul campo di credere ancora alla salvezza. La Lazio invece non sta attraversando una fase brillante e al momento vede lontani gli obiettivi stagionali. Chiaramente la Lazio dovrà sfruttare le lacune che il Verona obiettivamente ha: lo dice la classifica ma anche la rimonta subita contro l’Inter. I biancocelesti però non possono rimandare ancora l’appuntamento con la vittoria. Il livello della rosa resta alto, ma i giocatori devono esprimersi con maggiore continuità.

Dal mercato di riparazione della Lazio ci si poteva aspettare qualcosa di più per quanto riguarda la difesa? “Nei primi mesi a livello numerico la Lazio era ben coperta. Poi è difficile prevedere gli infortuni di uno o dell’altro. L’arrivo di Bisevac è un tassello che però potrebbe non rivelarsi sufficiente a causa degli infortuni. Io non credo che la Lazio non abbia i giusti elementi per vivere un campionato da protagonista e non credo che sia solo la difesa il problema della squadra: è tutto il collettivo che non è riuscito ad esprimersi ai livelli che ci si aspettava.

Sui singoli: “Hoedt ha dovuto affrontare un difficile periodo di ambientamento come era prevedibile. Ma ha personalità e tecnica individuale, oltre a un’ottima struttura fisica. Deve lavorare nelle letture tattiche, ha un grande margine di crescita ma anche lui deve essere sostenuto dalla squadra.

La realtà romana calcistica quest’anno è stata pesantemente condizionata dalla costruzione delle barriere in curva che hanno allontanato il pubblico dallo stadio. Ma la disaffezione del tifoso laziale riguarda anche la delusione per i risultati di quest’anno. “Avventurarsi a volte a fare dei commenti senza conoscere bene i fatti riguardo queste questioni sarebbe un errore madornale. Di sicuro c’è un aspetto: quando mi è capitato di giocare con lo stadio pieno che ti incita, il mio livello di attenzione e cattiveria agonistica si alzava tantissimo, perché c’era la spinta del pubblico alle spalle. E’ un delitto non vedere la gente allo stadio: spero che chi è deputato a decidere faccia tutto il possibile per riportare il pubblico sugli spalti.

Su Pioli: “Per il tecnico parlano i dati. Ho grande stima del mister, ha saputo reagire ad un momento in cui era messo spalle al muro dalla critica, ha saputo dare delle risposte che non erano scontate ed ha dimostrato grande lucidità nel trovare le soluzioni giuste. Non trovo giusto individuare nel tecnico il capro espiatorio di una situazione come quella della Lazio che nasce da tante problematiche.

Fabio Belli

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