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Signori: “Lazio, a Istanbul serve almeno un gol. Quel rigore contro il Pescara…”

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Una vera leggenda della Lazio, uno dei cinque con Piola, Chinaglia, Giordano e Rocchi ad aver raggiunto e superato i cento gol in biancoceleste. E per lui quello di oggi è un giorno speciale visto che compie 48 anniGiuseppe Signori è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“, condotta da Danilo Galdino e Vincenzo Oliva, per fare il punto sulla squadra di Pioli alla vigilia dell’importantissima sfida di Europa League contro il Galatasaray.

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Si parte aprendo l’album dei ricordi e riportando alla mente il momento più bello in biancoceleste: “Il rigore contro il Pescara, al novantesimo, che ci ha dato la convinzione di tornare in Europa. Quello è stato un momento emozionante perché era un obiettivo che la Lazio rincorreva da tantissimi anni: ricordo anche la grande festa quando ottenemmo matematicamente l’obiettivo battendo il Napoli.

In Europa League c’è ora il Galatasaray da affrontare: “E’ un campo difficilissimo, lo ricordo bene perché l’ho affrontato quando giocavo col Bologna. Sarebbe importantissimo riuscire a fare almeno un gol: una rete fuori casa rappresenta una dose preziosa, poi ottenere un risultato positivo sarebbe il massimo, anche se si tratta di un campo caldissimo, coi tifosi che sono davvero il dodicesimo uomo in campo.

Cosa pensa Signori dell’attuale attacco della Lazio? “Pioli sa sicuramente chi fa giocare: certo in queste partite l’esperienza conta, ma bisogna valutare anche le condizioni fisiche di tutti. Tra gli attaccanti di un tempo e quelli di ora c’è stato un cambio generazionale, ma i più anziani dimostrano, con gente come Gilardino e Di Natale che gioca ancora ad alti livelli, di essere stati una generazione speciale. Ora si offre più spazio agli stranieri.

Perché il gruppo della Lazio sembra non rendere come lo scorso anno? “I valori alla lunga si livellano, la Juventus è tornata lassù ed il Sassuolo si è assestato a metà classifica. Anche la Lazio ha valori che dovrebbe emergere, purtroppo gli infortuni hanno avuto un grande peso nelle strategie di tecnico e società. Anche il Bologna sta facendo bene, in questo caso a mio avviso il cambio di allenatore è stato fondamentale.

Per i quarantenni di oggi Signori è stato quello che Chinaglia è stato per i loro papà: a tanti anni di distanza Signori come ricorda l’affetto dei tifosi laziali? “Sono orgoglioso di aver vissuto una situazione del genere, sono l’unico giocatore nella storia a non aver lasciato il suo club perché la gente non lo voleva. Hanno voluto che andassi avanti con quella maglia che era per me come una seconda pelle. Ricordo i compagni dell’epoca: Gascoigne, straordinario sotto ogni punto di vista ma sfortunatissimo per essere stato fermato dagli infortuni nel momento più brillante della sua carriera. Boksic lo ricordo come una forza della natura, un partner d’attacco importantissimo perché da solo portava via due-tre difensori avversari. Aveva un carattere un po’ chiuso ma eccezionale sotto tanti altri aspetti. Nesta si vedeva da subito che avrebbe ottenuto i risultati ai quali poi è riuscito ad arrivare.

A quale trionfo nella classifica cannonieri Signori è più legato? “Il secondo perché saltai la prima parte della stagione per infortunio, eppure riuscii a segnare 23 gol in 24 partite.

Infine, c’è la speranza di un ritorno di Signori alla Lazio, un sogno da realizzare in futuro? “Dipende come: ognuno di noi ha dei sogni nel cassetto: mai dire mai nella vita, ma neanche dare per scontate determinate cose.

Fabio Belli

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