Forse sarebbe meglio dirlo sottovoce, in una città scaramantica come Roma non si sa mai. Ma è un dato di fatto che tra i segreti dei miglioramenti della Lazio dell’ultimo periodo, ci sia il prezioso apporto di Abdoulay Konko. In pochi se lo sarebbero aspettati a inizio anno un simile sviluppo: già, perché il terzino destro francese era reduce dalla sua peggior stagione in assoluto, chiusa con appena 5 presenze all’attivo per un totale di 373 minuti.
KONKO, DA ESUBERO A ESSENZIALE – Era ai margini del progetto Pioli, che in lui non vedeva nemmeno in allenamento lo spirito giusto di chi ha voglia di mettere in difficoltà il proprio tecnico. Ha trascorso la stagione facendo la spola tra la panchina e l’infermeria, una triste abitudine per un giocatore che fisicamente ha sempre avuto qualche problema di troppo. Basta considerare i suoi quasi 5 anni da giocatore della Lazio: su 1689 giorni complessivi da biancoceleste, Konko ne ha passati 401 (addirittura il 23,74% del totale) alle prese con problemi fisici. Proprio in quella che probabilmente sarà la sua ultima stagione alla Lazio (il suo contratto è in scadenza a giugno e difficilmente sarà rinnovato), però, il francese ha trovato una continuità mai vista prima. Complici gli infortuni di Basta e Radu, associati alla scarsa considerazione delle alternative Patric e Braafheid, Konko – indifferentemente a destra o a sinistra a seconda delle esigenze – è arrivato alla 13esima partita consecutiva da titolare.
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onte : La Repubblica