Il giovedì di fuoco dei tifosi del Galatasaray nel centro di Roma, è ancora vivo nelle menti dei cittadini romani e in quelle delle Istituzioni. Quest’ultime non hanno saputo “difendere” la città dall’assalto degli ultrà stranieri che, come spesso è accaduto in passato, hanno fatto letteralmente ciò che volevano una volta sbarcati a Roma. Ma le Istituzioni pensano solo a dividere le Curve perchè i violenti (sempre secondo loro) sono i biancocelesti e i giallorossi. Ma analizziamo con ordine questo incredibile PARADOSSO:
E GLI ULTRA’ STRANIERI? – Lo scempio che i cittadini romani hanno dovuto assistere mercoledì e giovedi nel cuore di Roma, da parte dei tifosi del Galatasaray, è ancora all’ordine del giorno nella Città Eterna. Come è mai possibile che 200 persone abbiano potuto fare il bello ed il cattivo tempo nel centro della Capitale d’Italia? Nonostante i ferrei (cosi’ dicono…) controlli da parte delle forze dell’ordine ed un piano sicurezza studiato a tavolino, i turchi si sono presentati in città con droghe, stupefacenti, armi e vari oggetti pericolosi, nonché ubriachi (e lo stop alla vendita degli alcolici al centro e nelle zone limitrofe dello Stadio?), spaventando i passanti e imbrattando la città.
GABRIELLI DIA DELLE RISPOSTE – Inutile negare l’evidenza. La Questura di Roma si è fatta di nuovo trovare impreparata all’evento. E pensare che il 17 marzo verranno i tifosi dello Sparta Praga e la domanda è di nuovo la stessa: cosa accadrà? Roma non può essere presa in ostaggio da beceri tifosi che non hanno rispetto, in primis per chi li ospita, poi per i cittadini, per la storia di questa città e per il calcio in generale. Perché questo non è calcio, questa è ignoranza. Ma le responsabilità sono anche del Prefetto Gabrielli. Come si fa a pensare che il pericolo violenza sia a casa nostra e “prendersela” con i tifosi di Lazio e Roma, per poi consegnare le chiavi della città ai primi barbari stranieri che vengono a vedere una partita di calcio? Oltre allo sfregio per la storia di Roma e per l’immagine della politica di Roma e d’Italia che ne esce ridimensionata agli occhi dell’Europa, c’è anche l’umiliazione nei confronti di gente per bene che vorrebbe seguire la propria squadra del cuore allo Stadio, ma che per mille motivi è costretta a restare a casa. GABRIELLI DIA DELLE RISPOSTE AI TIFOSI BIANCOCELESTI E GIALLOROSSI, GRAZIE!
Marco Corsini