“Eppur mi son scordato di te, come ho fatto non so…” sembra che la canzone del grande Battisti balzi nella testa di Pioli ogni qualvolta vede esultare Alessandro Matri, dopo averlo collocato in panchina nelle partite precedenti. Quella di Matri è una storia strana, una vita calcisticamente difficile quasi quanto quella del mediano raccontata da Ligabue. Le ottime prestazioni del centravanti biancoceleste sembrano passare inosservate, nonostante i suoi colleghi di reparto stiano deludendo nel ruolo di goleador sin da inizio stagione. Ogni allenatore del mondo è convinto delle qualità di alcuni calciatori anche se questi non diano esattamente l’effetto desiderato, ma il ruolo del finalizzatore è troppo importante per compiere scelte errate. Nell’ultimo giorno di mercato estivo, la Lazio ingaggiò Matri e se questo non fosse accaduto, la media già bassa dei gol degli attaccanti, ora rasenterebbe lo zero. Il bomber ex Juventus, ha un bottino di tutto rispetto e nella situazione in cui riversa la Lazio meritava una maglia da titolare, già da qualche partita. Il mister biancoceleste è solito giocare col modulo che permette di schierare un solo centravanti, e nella rosa della Lazio sono presenti giocatori di tutto rispetto come Klose e Djordjevic. I numeri sono tutti dalla parte di Matri ed esaminandoli è difficile capire come Pioli possa essere assillato sistematicamente dal dubbio atroce su chi schierare dei tre.
Contro il Verona, nella festa del gol, ha aperto nuovamente le danze raccogliendo un ottimo assist di Cataldi allo scadere del primo tempo. Prima di quella rete, l’ultima messa a segno da un centravanti, risale addirittura a 2 mesi prima (17 dicembre) Lazio-Udinese di coppa Italia, indovinereste mai chi fu il marcatore? Alessandro Matri. Per quel che riguarda il campionato, dobbiamo tornare indietro di altri tre giorni, nel pareggio casalingo contro la Samp che all’ultimo minuto, pareggiò i conti, dopo che la Lazio andò in vantaggio con un gran colpo di testa del subentrato Matri.
Alessio Allegrucci