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Antonio Filippini: “Stasera Anderson può fare la differenza. Ma le primedonne non servono…”

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E’ rimasto solo una stagione in biancoceleste, tanto è bastato a tutti i tifosi per tenerlo nel cuore. Antonio Filippini, appena approdato come tecnico in Lega Pro sulla panchina del Lumezza, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione “I Laziali Sono Qua” per fare il punto sulla Lazio nel giorno dell’importantissima sfida di Europa League contro il Galatasaray.

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Prima domanda d’obbligo proprio sul match di stasera: “Penso che la Lazio in Europa abbia trovato in questa stagione la sua dimensione ideale. Non so se ha la qualità per vincere la competizione, ma può arrivare sicuramente molto lontano. E’ una formazione che predilige le ripartenze e senza le situazioni tattiche asfissianti che si possono trovare in Italia la squadra può esprimersi senz’altro meglio. Mi aspetto molto da Felipe Anderson: è un giocatore di grande qualità e quando trova gli spazi è in grado di fare veramente male. La partita stasera si vince in tutti i reparti, senza concentrarsi su una zona nevralgica ma dando il massimo a tutto campo.

Ma cosa è mancato alla Lazio di quest’anno, rispetto alla grande stagione scorsa?  “Forse alcuni giocatori hanno pensato di mettersi in primo piano piuttosto che al servizio della squadra. Questo significa iniziare la stagione con le premesse sbagliate e i risultati ne risentono. Ma è evidente che a cavallo tra ottobre e novembre la Lazio ha vissuto un periodo nerissimo, che ha influenzato la classifica in maniera pesantissima.

Un giocatore che in questo senso sta vivendo un momento difficile è Antonio Candreva: “Non conosco la situazione nello specifico: sicuramente quando un giocatore non sta più bene in una società è meglio lasciarlo andare e monetizzare, perché la sua presenza può diventare controproducente per il gruppo. E parlo in generale, non solo di Candreva.

Su Pioli: “Il tecnico della Lazio in un anno e mezzo ha fatto un grande lavoro e i risultati si sono visti. E proprio in quel periodo nero è stato abilissimo a restare concentrato e a non farsi spazzar via dai tanti risultati negativi. Ora se la Lazio dovesse passare il turno la stagione potrebbe prendere un’altra piega, molto più stimolante. La società l’anno scorso ha puntato a confermare un gruppo che aveva fatto sognare il popolo laziale, e forse si era puntato ad assistere il tecnico garantendogli la presenza del gruppo con il quale aveva saputo tanto bene lavorare lo scorso anno. Lo spartiacque è stato probabilmente il mancato accesso alla fase a gironi di Champions League.

Potrebbe aiutare una figura di raccordo laziale al cento per cento in società, per fare da tramite tra dirigenza, squadra ed ambiente? “Queste figure di riferimento sono sicuramente molto importanti, aiutano sia nei momenti in cui c’è troppo entusiasmo sia nei momenti in cui arrivano le sconfitte, per mantenere il giusto equilibrio. Avere qualcuno in questo ruolo che sappia cosa sia la lazialità è molto importante.

Sul campionato: “La squadra che mi ha impressionato di più è il Napoli di Sarri, ha portato idee nuove ed un bellissimo gioco, mantenendo il giusto equilibrio in una piazza molto calda. Anche la Fiorentina di Paulo Sousa merita grandi elogi. La classifica in questo momento secondo me è veritiera. Nel duello scudetto vedo però favorita la Juventus, perché è più abituata a giocare a questi livelli. In Europa League vedo invece favorite le squadre inglesi.

Un’ultima battuta sulla passione per la musica: a suonare è più bravo Antonio o il fratello Emanuele? “Più bravo mio fratello, sicuramente!

Fabio Belli

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