Ha sofferto, ha superato con forza momenti davvero complicati, s’è rialzato dopo quarantasei giorni interminabili. Senad Lulic è tornato, s’è ripreso la Lazio, l’ha salvata dall’ennesima sconfitta. Il bosniaco ha restituito a Pioli un pizzico di serenità, ha deciso di ripartire con l’aquila sul petto, e in occasione dei suoi 30 anni s’è regalato il rinnovo fino al 2020: «Ne stiamo parlando – aveva svelato al termine della sfida con il Bologna – siamo a buon punto». Lotito e Tare si sono mossi al momento giusto, hanno aiutato il ragazzo durante l’infortunio, Lulic ha rischiato seriamente di perdere un dito per un banale incidente in palestra. In questi mesi ha sentito il calore della società, ha rivalutato diversi aspetti, ha cambiato idea all’improvviso. Il numero 19 sembrava a un passo dall’addio, da quasi un anno continuava a rifiutare qualsiasi proposta, da qualche giorno era partita – a sorpresa – la trattativa per il prolungamento: altri quattro anni e leggero adeguamento economico (da 1,1 a 1,3 milioni netti a stagione), un segnale importante e di prestigio. L’uomo della storia ha sposato il progetto, ha sempre sognato di chiudere la carriera a Roma, dal 26 maggio 2013 è diventato l’idolo della Nord. Contro la Juventus, in Coppa Italia mercoledì sera all’Olimpico, Lulic partirà dal primo minuto, per Pioli si è trasformato in una risorsa fondamentale: «Per noi è un giocatore importante – ha spiegato più volte il tecnico – ha il carattere giusto per affrontare determinate situazioni».
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onte : Il Tempo