Difficile capirci qualcosa con questa Lazio. Capace di imprese come con la Fiorentina oppure come quella di San Siro contro l’Inter prima di Natale, ma allo stesso tempo in grado di pareggiare in casa con il Carpi chiudendo senza nemmeno un tiro in porta. Ovviamente a Pioli piace molto di più la prima versione, quella che a Firenze è riuscita ad annullare la squadra più bella del campionato con un’ordinata prova in fase difensiva, colpendo poi con intelligenza e cinismo davanti.
LA BELLA GIOVENTÙ, VIVA E FOLLE – Difficile trovare qualche biancoceleste che non sia andato oltre la piena sufficienza: Biglia ha dimostrato ancora una volta di essere imprescindibile per questa squadra, Candreva ha sfornato come sempre assist a profusione, la coppia centrale Mauricio-Hoedt ha saputo reggere bene l’urto di Kalinic&co. e così via. E il sapore di questi tre punti diventa ancora più gustoso se si guardano le carte d’identità dei tre giocatori andati a segno: “l’acqua santa” 22enne Felipe Anderson e i due “diavoli” di 20 anni Keita e Milinkovic. Decisamente una “bella gioventù“, tanto per citare una celebre canzone di Renato Zero. Il cantante la definiva “viva da confonderci le idee, folle ancor più delle maree“.
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onte : La Repubblica