Milinkovic-Savic vs. Astori, sabato saranno uno di fronte all’altro. Eppure la storia poteva essere diversa, neanche il regista di “Sliding doors” poteva immaginare uno svolgimento così: il talento serbo stava per mettere la firma sul contratto dopo aver visitato lo stadio Artemio Franchi (quello che doveva essere il suo stadio), ma scoppiò in lacrime perché voleva firmare con la Lazio e non aveva alcuna intenzione di vestire la maglia viola. Così, grazie anche al suo agente che ribadì la parola data a Tare, il gigante serbo divenne laziale scatenando le ire di Pradè. Domani quindi l’ex Genk indosserà la maglia giusta, quella con l’aquila sul petto. L’ex Cagliari invece era a un passo dalla Lazio due anni fa, prima di subire il blitz del ds giallorosso Sabatini che convinse il centrale classe ’87 ad andare alla Roma. La Lazio (scandalizzata da come si è chiusa la vicenda) rimediò, alla grande, con uno dei più forti centrali degli ultimi anni in casa biancoceleste: Stefan de Vrij, tra i protagonisti dell’impresa della scorsa stagione (e purtroppo non anche di quella attuale a causa del grave infortunio subito). Incredibili storie di mercato, il bello del calcio è anche questo: domani quindi i due giocatori si sfideranno a maglie invertite, era questo il destino a cui erano destinati Milinkovic-Savic e Astori, chissà…magari (per viaggiare con la fantasia) in un altro universo domani si sfideranno con le maglie originariamente pianificate per loro…non lo sapremo mai. Ciò che conta è che ora sono pronti a darsi battaglia e sabato scenderanno in campo con le maglie giuste (alla luce dei fatti). Sarà il prato verde a decretare chi ha avuto ragione (o nel caso di Astori, doppiamente ragione).
Marco Lanari